a cura di Mariella Spada e Roberto De Luca
Lo scorso 13 dicembre 2019, presso la sede della prefettura di Milano, il Dott. Roberto Giarola, nuovo dirigente responsabile della sede operativa di Milano dell’Agenzia, ha incontrato con il suo staff i coadiutori dell’area Nord Italia.
L’obiettivo dell’incontro non è stato solo ringraziare i coadiutori dell’attività svolta in questi anni, ma anche porre le fondamenta per migliorare i rapporti futuri tra Agenzia e professionisti nel corso dell’incarico: ciò al fine di sviluppare al meglio e con spirito collaborativo la delicata fase di destinazione ed assegnazione dei beni confiscati, oramai in via definitiva, alla criminalità organizzata.
In questa direzione, il ruolo dei coadiutori, in piena sinergia con il personale dell’Agenzia, dovrà essere sempre più attivo e propositivo, volto a trovare la soluzione più congeniale alla tipologia di bene oggetto del procedimento ablativo ed avviare così, tramite le associazioni del Terzo Settore, progetti sociali di riutilizzo del bene finalizzati a rilasciare valore e utilità per il territorio.
Sia a Milano sia in altre zone si registrano per la verità casi virtuosi, alcuni davvero interessanti: ad esempio accade che alcuni beni immobili confiscati siano messi a disposizione in occasione della settimana del design a favore di artisti emergenti, che altrimenti di regola non avrebbero a disposizione le risorse necessarie per realizzare agli inizi di carriera uno spazio espositivo in un contesto internazionale così importante. Questa è la strada giusta da percorrere per garantire così il riutilizzo sociale del bene confiscato in linea peraltro con lo scopo ultimo dell’impianto normativo del D.Lgs. 159/2011 (codice antimafia).
Per completezza di esposizione, si aggiunga che la normativa prevede anche la possibilità di vendita dei beni confiscati, ma, e non siamo i soli a crederlo, essa risulterà fatalmente residuale, soggetta ai vincoli stringenti delle procedure di evidenza pubblica ed ai controlli di legalità dei potenziali acquirenti.
Ciò che di positivo si intravede con la nuova organizzazione dell’Agenzia illustrata nel corso dell’incontro dal Dott. Giarola è il marcato rafforzamento dell’organico di Milano, da sempre carente in termini numerici, e l’orientamento alla specializzazione dei vari comparti per fornire una risposta più rapida ed efficace alle esigenze rinvenienti da ciascuna procedura.
Sappiamo che l’intervento legislativo del 2017 ha spostato l’ingresso dell’Agenzia alla confisca di secondo grado. Una modifica che amplifica ulteriormente la funzione di ausilio che l’Agenzia dovrà assicurare nelle fasi precedenti, collaborando con il Tribunale e l’amministrazione giudiziaria, anche attraverso i nuclei di supporto presso le Prefetture-Uffici Territoriali Governativi, al fine di facilitare la più idonea destinazione e assegnazione dei beni, se possibile anticipando temporalmente il loro utilizzo sociale temporaneo prima della confisca definitiva.
Certo la funzione di ausilio non potrà garantire da sola un processo rapido e snello. Occorrerà, infatti, velocizzare gli sgomberi degli occupanti abusivi, rimuovere abusi edilizi, rilasciare tempestivamente, le autorizzazioni necessarie al sostenimento delle spese di routine e/o urgenti, riscontrare le istanze e le relazioni dei coadiutori e così via. Per tutto questo sarà necessario acquisire una conoscenza più approfondita di ciascuna procedura. “Siamo consapevoli che ciascuna delle oltre 400 procedure che abbiamo nella nostra area geografica di riferimento (ndr il Nord Italia) e che copriamo con circa 130 coadiutori, abbia una sua specificità, una sua peculiarità. Intendiamo assolvere a questo compito incontrando uno ad uno i coadiutori, almeno due volte l’anno” ha dichiarato il Dott. Giarola.
L’Agenzia punta inoltre a migliorare la banca dati immobiliare da mettere a disposizione dei terzi interessati. E’ successo infatti nel passato che amministratori locali e sindaci non fossero a conoscenza della presenza di un bene immobile confiscato nel loro territorio e quando lo erano non ne conoscevano caratteristiche e “stato di salute”. In tal senso, il Dott. Giarola ha anticipato ai coadiutori che si intenderà agevolare la conoscenza degli immobili confiscati, attraverso la realizzazione di una piattaforma informatica in grado di fungere da “agenzia immobiliare”, ossia fornire quegli elementi conoscitivi che interessano il potenziale assegnatario, non certo i dati catastali ed amministrativi, importanti ma non dirimenti per attirare l’attenzione sull’immobile, bensì la descrizione del bene, la sua ubicazione, le sue caratteristiche, il suo stato di conservazione, la stima degli investimenti da effettuare, ossia le informazioni essenziali per permettere ad un potenziale fruitore del Terzo Settore di valutare l’idoneità del bene ai suoi fini, dunque esprimere la sua manifestazione di interesse all’ente locale.
In sostanza, per dirla con uno slogan, attraverso un collegamento costante e fattivo con il Terzo Settore, il bene confiscato non dovrà più essere “spinto” verso l’ente locale di turno che poi, faticando a ricevere manifestazioni di interesse, lo lascia parcheggiato e inutilizzato bensì dovrà essere “tirato” dal Terzo Settore messo nelle condizioni di valutare i beni confiscati disponibili e di “pescare” quello idoneo al raggiungimento dei suoi scopi sociali.
Un rapido cenno poi al tema delle aziende confiscate, da sempre croce e delizia della gestione dei patrimoni sottratti alle mafie. Il Dott. Giarola ha anticipato ai presenti, circa un centinaio di coadiutori, che da Roma, nuova sede legale dell’Agenzia dopo il suo spostamento da Reggio Calabria, si creerà una direzione aziende che avrà un coordinamento centrale e propaggini funzionali nelle diverse sedi operative. Ciò al fine di garantire omogeneità di approcci e, soprattutto, specializzazione, indispensabile per fornire ai coadiutori il più idoneo supporto e la risposta immediata, soprattutto laddove ci si trovi di fronte a problematiche gestionali e criticità che ostacolano il regolare funzionamento operativo delle aziende.
Al termine dell’incontro, non pochi i commenti positivi rispetto al nuovo corso. Non crediamo che i coadiutori abbiano mostrato compiacimento finale esclusivamente per la circostanza che una parte della presentazione sia stata dedicata al tema dei compensi professionali ed alla volontà di normalizzare i rapporti professionali, riconoscendo acconti sui compensi professionali maturati da ciascun coadiutore per procedura. Scambiando qualche battuta con molti colleghi, è emerso l’auspicio sincero che pian piano, l’Agenzia, grazie al potenziamento dell’organico dedicato che si aggiunge a quello che in questi anni ha così generosamente sopportato un carico di lavoro davvero importante e, perché no, subìto con stile e compostezza anche qualche lamentela da parte dei coadiutori, potrà incidere in modo sostanziale e positivo sul delicato processo di destinazione ed assegnazione dei beni confiscati, una spinta propulsiva al sistema di legalità che tutto il Paese chiede a gran voce.