a cura della Redazione
L’accentuata vocazione imprenditoriale delle mafie ha indotto le organizzazioni criminali ad operare anche come soggetti economici sul duplice versante dell’economia criminale e dell’economia lecita. Le ingenti ricchezze accumulate dalle mafie spesso servono a finanziare imprese che solo in apparenza sono legali, ma che in realtà non fanno altro che deviare ed alterare l’economia legale.
Le organizzazioni criminali investono in turismo, ristorazione, commercio all’ingrosso e al dettaglio, costruzioni, imprese multi servizi, ciclo dei rifiuti, pompe funebri, distribuzione petroli e generi alimentari, intermediazione immobiliare e finanziaria, sono gli ambiti in cui è più forte l’infiltrazione della criminalità organizzata.
Le mafie non risparmiano però neanche trasporti, sanità, scommesse, stabilimenti balneari, ortofrutticolo, florovivaismo e, ovviamente, appalti pubblici.
La libertà di impresa, la sicurezza e la trasparenza del mercato sono le precondizioni di una economia sana, basata sulla concorrenza ed in grado di redistribuire con merito le risorse prodotte.
L’illegalità economica, ancor più se esercitata in forma organizzata e strutturata, distorcendo le normali regole del mercato (domanda, offerta, concorrenza, lavoro, investimenti, credito) abbatte i potenziali di crescita di un Paese che, già fiaccato da numerosi anni di recessione e stallo economico, è stato messo a dura prova dall’emergenza sanitaria, economica e sociale generata dalla pandemia. Emergenza che ancora una volta rappresenta un’opportunità per le mafie per infiltrarsi ancora di più nel tessuto economico, proponendosi come welfare alternativo e offrendo le proprie risorse finanziarie in un momento di crisi di liquidità.
Le mafie generano occupazione illegale e criminale, distribuiscono ricchezza parassitaria e tendono ad imporsi attraverso il controllo dell’economia e delle istituzioni locali.
Per contrastare l’inquinamento mafioso dell’economia il legislatore italiano ha elaborato un apparato normativo vasto ed efficace. Nell’ambito della giustizia penale, disponiamo di strumenti preventivi, ma anche di fattispecie incriminatrici apposite, si pensi alla possibilità di attivare la responsabilità degli enti in base al d.lgs. 231/2001. Fuori dall’alveo del processo penale strettamente inteso, l’attacco giudiziario alla dimensione patrimoniale della criminalità mafiosa si dispiega soprattutto nell’ambito del procedimento di prevenzione, con i due noti strumenti del sequestro e della confisca e con le misure alternative dell’amministrazione giudiziaria e del controllo giudiziario ex artt. 34 e 34 bis del codice antimafia. A queste misure si affiancano, poi, quelle di contrasto all’infiltrazione mafiosa negli appalti pubblici, le interdittive antimafia e le misure Anac di prevenzione e contrasto alla corruzione.
Da qui, l’idea di Advisora in collaborazione con Università degli Studi di Milano Statale, Università degli Studi di Napoli Federico II, Master Criminologia e Diritto Penale Dipartimento Scienze Politiche Università degli Studi di Napoli Federico II, Confindustria Campania, Ordine dei Commercialisti ed Esperti Contabili di Milano di analizzare le interrelazioni tra le mafie presenti sul territorio nazionale e transnazionale ed i vari comparti economici.
Il Corso “Mafie e settori” vuole essere un viaggio trasversale, articolato in 5 incontri tematici, in cui verranno trattate, di volta in volta, le influenze mafiose nei settori dell’economia e la risposta giudiziaria di contrasto alle stesse.
I seminari ospiteranno rappresentanti delle istituzioni, magistrati, forze dell’ordine, accademici, professionisti, esperti della materia, amministratori giudiziari, tutti impegnati nei settori che di volta in volta saranno trattati.
Con un approccio multidisciplinare saranno analizzati i rapporti delle mafie con i sistemi economici, politici e culturali. Ciascun incontro di studio, oltre ad affrontare le dinamiche generali del settore “inquinato”, tratterà storie reali di contrasto alle economie mafiose grazie al qualificato contributo degli autorevoli relatori.
Il ciclo di seminari rappresenterà un’occasione di approfondimento, un modo per osservare il fenomeno da prospettive diverse, per discutere di cosa si può migliorare nel contrasto alle mafie e nella nostra legislazione antimafia che è riconosciuta nel mondo come una delle più efficaci ed avanzate.
Partiremo dalle “Ecomafie”, quelle forme di aggressione alle risorse ambientali del Paese che hanno fruttato alle organizzazioni criminali miliardi di euro, per poi passare alle “Agromafie”, un business che non conosce crisi e che colpisce l’intera filiera agroalimentare, con particolare riguardo al comparto ortofrutticolo. Ci sarà inoltre spazio per appuntamenti dedicati alle infiltrazioni negli “Appalti”, nel settore dei “Trasporti” e della “Sanità”.
Il Corso Mafie e Settori nasce dalla convinzione che il sapere critico è l’arma più potente contro la mafia e la corruzione. Di qui l’impegno di Advisora volto alla formazione delle coscienze e delle competenze necessarie ai “professionisti dell’etica”, anche in considerazione della domanda sempre più forte delle istituzioni e dell’autorità giudiziaria di avvalersi di amministratori giudiziari e consulenti preparati e capaci anche di prestazioni manageriali.
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Le iscrizioni sono consentite entro e non oltre il 23 ottobre 2020 ore 18.
Gli incontri si svolgeranno dalle 16.00 alle 19.30 in modalità webinar
Per iscriversi a due Seminari differenti ripetere nuovamente l’iscrizione selezionando il nuovo Seminario
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Causale: Mafie e Settori
Per perfezionare l’iscrizione si prega di inviare contabile del bonifico a: eventi@advisora.it
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