a cura della Redazione
Il settore agro-alimentare, provvedendo in maniera diretta alla sopravvivenza di milioni di persone, rappresenta un business che non conosce crisi. Le mafie controllano l’intera filiera produttiva agro-alimentare a partire dall’accaparramento di considerevoli appezzamenti di terreno fino alla vendita al dettaglio dei prodotti agricoli. Ma la criminalità organizzata manifesta il proprio interesse anche nel controllo delle fasi del trasporto su gomma, dei mercati ortofrutticoli e delle carni o delle attività ristorative. Quanto più lunga e complessa è la filiera tanto più è semplice per le organizzazioni criminali infiltrarsi nel tessuto economico locale, attraverso l’inserimento di prestanome nella struttura societaria, lo sfruttamento del sistema di aiuti previsto a livello europeo e interno, la nazionalizzazione di prodotti ortofrutticoli importati dall’estero o l’applicazione di interessi usurari agli imprenditori che si ritrovano coinvolti in circuiti creditizi illegali.
Il contesto normativo e sociale che vive il settore agricolo, pone la necessità di fronteggiare i fenomeni di infiltrazione criminale nella filiera produttiva e nelle successive fasi del trasporto e della distribuzione. Tale necessità di protezione normativa è alla base del disegno di legge «Nuove norme in materia di reati agroalimentari» elaborato dalla Commissione Caselli nel 2015 e attualmente assegnato al Senato. Il DDL 283 rappresenta una riforma organica volta ad incidere, da un lato, sulle disposizioni del codice penale e della legislazione speciale, dall’altro lato sull’assetto dei reati presupposto contemplati nel D.lgs. 231/2001, mediante l’inserimento di nuove fattispecie criminose a tutela degli interessi protetti in materia, attesa la mancanza di una disciplina ad hoc della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche per i reati agroalimentari. I due obiettivi del DDL sono la tutela della salute e la tutela dell’ordine economico, in quanto oltre ai consumatori è importante tutelare anche le imprese dalla concorrenza sleale.Le finalità non sono solo di carattere sanzionatorio, ma anche preventivo, attraverso precise indicazioni sull’organizzazione aziendale e sul sistema di controlli delle imprese.