a cura della Redazione
La Legge di Bilancio 2021 proroga fino al 2023 la Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS) per i lavoratori delle imprese sequestrate e confiscate per mafia.
La CIGS consente al datore di lavoro di gestire l’eccedenza di personale sospendendo momentaneamente i lavoratori dal lavoro. In questo periodo di sospensione i lavoratori possono fruire del trattamento di integrazione salariale a carico INPS (o a carico dei fondi di solidarietà). In generale, la normativa prevede che nella fase conclusiva del periodo di fruizione della CIGS, qualora il datore di lavoro si renda conto dell’impossibilità di reimpiegare in azienda tutti o parte dei lavoratori sospesi, può avviare le procedure di riduzione del personale.
Nello specifico, la legge di Bilancio 2021 ha prorogato fino al 2023 Il trattamento di integrazione salariale per i lavoratori sospesi dal lavoro, dipendenti da aziende sequestrate e confiscate per mafia sottoposte ad amministrazione giudiziaria. Le condizioni sono le medesime ed il trattamento integrativo non può avere una durata massima complessiva di 12 mesi nel triennio.
Di seguito il testo dell’articolo della Legge di Bilancio 2021 (L. 178/2020, art. 1, c.284) :
Il trattamento di cui all’articolo 1, comma 1, del decreto legislativo 18 maggio 2018, n. 72, è prorogato per gli anni 2021, 2022 e 2023, alle medesime condizioni stabilite dal medesimo articolo 1, comma 1, per una durata massima complessiva di dodici mesi nel triennio e nel limite di spesa di 1 milione di euro per ciascuno dei tre anni. All’onere derivante dal primo periodo del presente comma, pari a 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023, si provvede a valere sul Fondo sociale per occupazione e formazione, di cui all’articolo 18, comma 1, lettera a), del decretolegge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n.