A cura della Redazione
L’Agenzia Nazionale per i Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata ha condotto un’analisi da cui è emerso che, sui circa 400 beni destinati agli Enti Territoriali che per le loro caratteristiche hanno ricevuto l’attenzione della stampa, la maggior parte degli stessi è stato utilizzato per scopi sociali (svolgimento di attività culturali, ricreative o formazione professionale) e solo una parte limitata per scopi istituzionali. Lo ha reso noto il Ministero dell’Interno con un comunicato stampa.
In particolare è emerso che circa il 18% dei beni destinati ad attività di ospitalità e accoglienza, in particolare di natura abitativa, è stato posto in favore di soggetti in condizioni di fragilità (accoglienza dei profughi Ucraini) mentre circa il 19% è rappresentato da beni destinati al supporto di categorie fragili come le donne vittime di violenza o di tratta e i disabili.
Dall’analisi emerge che, alla data del 18 gennaio 2023, gli immobili destinati sono stati 21.496, di cui 17.183 agli Enti Locali e i Comuni destinatari sono stati oltre 1.000.
Attraverso l’analisi condotta da ANBSC emerge il crescente interesse da parte delle Istituzioni e della società civile per le attività di riutilizzo sociale dei beni sottratti alla criminalità.
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