(GU serie generale n. 62 del 14-03-2023). Entrata in vigore del provvedimento: 15/03/2023
A cura di Rossella Ceccarini
È stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 2 marzo 2023, n. 22, che istituisce una Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere e ne disciplina le funzioni, i poteri, la composizione e l’organizzazione.
La Commissione funzionerà per tutta la legislatura ed avrà diversi compiti tra cui quello di verificare l’attuazione del Codice antimafia (d.lgs. 6 settembre 2011, n. 159), con riferimento al fenomeno mafioso e alle altre principali organizzazioni criminali, proponendo eventuali interventi normativi correttivi. Dovrà altresì verificare l’adeguatezza e la congruità della normativa vigente e della sua attuazione in materia di sistemi informativi e banche di dati in uso agli uffici giudiziari e alle forze di polizia ai fini della prevenzione del contrasto della criminalità organizzata di tipo mafioso.
La Commissione dovrà altresì accertare e valutare la natura e le caratteristiche dei mutamenti e delle trasformazioni del fenomeno mafioso e di tutte le sue connessioni, comprese quelle istituzionali, approfondendo, a questo fine, la conoscenza delle caratteristiche economiche, sociali e culturali delle aree di origine e di espansione delle organizzazioni criminali, con particolare riguardo: 1) alle modalità di azione delle associazioni mafiose e similari mediante condotte corruttive, collusive o comunque illecite; 2) agli insediamenti stabilmente esistenti nelle regioni diverse da quelle di tradizionale inserimento e comunque caratterizzate da forte sviluppo dell’economia produttiva; 3) all’infiltrazione all’interno di associazioni massoniche o comunque di carattere segreto o riservato; 4) ai processi di internazionalizzazione e cooperazione con altre organizzazioni criminali finalizzati alla gestione di nuove forme di attività illecite contro la persona, l’ambiente, i beni comuni, i patrimoni, i diritti di proprietà intellettuale e la sicurezza dello Stato, anche con riferimento al traffico internazionale di sostanze stupefacenti e di armi, alla promozione e allo sfruttamento dei flussi migratori illegali, allo sfruttamento della prostituzione e al commercio illecito di opere d’arte. Inoltre dovrà accertare la congruità della normativa vigente alla luce delle più recenti evoluzioni delle mafie, con particolare riferimento alle cosiddette «mafie silenti» e «mafie mercatiste», all’integrazione o cooptazione di componenti apicali delle mafie in sistemi criminali più complessi, quali i cosiddetti «comitati criminal-affaristici», sistemi criminali o «masso mafie», aventi strutture organizzative e modalità operative che travalicano le tipizzazioni normative vigenti, e della conseguente azione dei pubblici poteri, indicando eventuali iniziative di carattere normativo o amministrativo ritenute opportune per rendere più coordinata e incisiva l’iniziativa dello Stato, delle regioni e degli enti locali e più adeguate le intese internazionali concernenti la prevenzione delle attività criminali, l’assistenza e la cooperazione giudiziaria, anche al fine di costruire uno spazio giuridico antimafia al livello dell’Unione europea e di promuovere accordi in sede internazionale.
Tra i compiti della Commissione sulle mafie vi sarà anche quello di programmare un’attività volta a monitorare i meccanismi di sviluppo e attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per verificare l’assenza di anomalie sintomatiche di infiltrazioni mafiose valutando l’adeguatezza degli strumenti legislativi a tutela delle imprese e dell’economia legale. La Commissione potrà chiamare in audizione testimoni e potrà chiedere atti e documenti all’autorità giudiziaria, anche relativi a inchieste in corso, garantendone la segretezza per non compromettere l’attività investigativa e giudiziaria.