I temi: corruzione, sicurezza sul lavoro in appalto e Codice dei contratti

a cura di Rossella Ceccarini

Il Presidente di ANAC, Avv. Giuseppe Busìa, nella Presentazione della Relazione annuale ANAC 2023, propone una fotografia delle attività svolte nel 2023 e dello stato della corruzione nelle procedure pubbliche e private. Nella Relazione Busìa ricorda i costi umani ed economici della corruzione in Italia ed in Europa. Riporta poi le misure per la prevenzione della corruzione e le attività che hanno caratterizzato l’Authority nel 2023 con un occhio anche ai prossimi sviluppi per il 2024.

Durante il 2023, nell’ambito della vigilanza in materia di anticorruzione e trasparenza, l’Autorità ha avviato 395 procedimenti, molti dei quali definiti in fase preistruttoria, all’esito di una proficua interlocuzione con le amministrazioni e gli enti interessati. Sono stati 148 i pareri rilasciati, 92 le risposte a quesiti interpretativi.

Fra le novità emerse nel 2023, ANAC segnala le Linee guida in materia di Whistleblowing che dovranno fornire indicazioni per la presentazione all’Autorità delle segnalazioni esterne e, insieme, offrire parametri utili per i canali e i modelli organizzativi interni, ed evidenzia che serve “promuovere un vero cambiamento culturale a favore di questa forma nobile di servizio civico e di rifiuto della logica del silenzio”. Busìa rimarca, inoltre, l’assenza di una disciplina organica sulle lobby, ovvero sulla trasparenza sull’attività dei portatori di interesse, magari mediante la creazione di canali digitali, accessibili a tutti, attraverso i quali tanto le lobby più organizzate e strutturate, quanto quelle dotate di mezzi minori, possano far pervenire le proprie proposte ed osservazioni.

Inoltre, dai dati emerge che la digitalizzazione degli appalti in Italia, che pone al centro la Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici (BDNCP), costituita presso ANAC, introdotta dal nuovo Codice dei contratti pubblici ed operativa dal 1° gennaio 2024, funziona, anche se la strada da percorrere è ancora lunga. La digitalizzazione non riguarda solo le procedure, ma abbraccia anche le opere e le infrastrutture: dal 1° gennaio 2025, tutti i lavori sopra il milione di euro saranno infatti obbligatoriamente soggetti alla progettazione digitale basata sulla modellistica BIM.

Le stazioni appaltanti qualificate al 1° maggio 2024 (dati aggiornati al 30.04.2024) sono 4.353, di cui 545 sono centrali di committenza, ossia enti strutturati che gestiscono gare d’appalto per amministrazioni più piccole, o non qualificate. Le amministrazioni convenzionate a centrali di committenza sono 8.630, garantendo quindi una piena operatività del sistema. Il nuovo Codice, oltre a non prevedere l’obbligo di avvisi o bandi per i lavori fino a 5 milioni di euro, consente di acquistare beni o affidare servizi fino a 140.000 euro senza neanche il vincolo di richiedere più preventivi.

Altri dati sull’attività del 2023:

L’attività di indirizzo: anche nell’anno dell’adozione del Codice, il ruolo di ANAC è stato interpretato come affiancamento alle stazioni appaltanti nella corretta applicazione della normativa, specie di fronte alle tante novità intervenute.

I pareri di precontenzioso e l’attività consultiva: nel 2023 sono state gestite 441 istanze di precontenzioso, alcune già relative alla nuova normativa; l’attività consultiva ha visto 76 pareri adottati su numerose problematiche generali, così anche alimentando un bacino di conoscenze e soluzioni pronte all’uso, a beneficio di tutti gli enti interessati.

L’alta sorveglianza, la vigilanza collaborativa e la vigilanza: sono state incrementate le forme di supporto operativo alle stazioni appaltanti attraverso la vigilanza collaborativa, che può ora estendersi anche alla fase esecutiva del contratto. Grazie ad essa, si evitano vizi procedurali, si prevengono conflitti di interessi e infiltrazioni criminali, si riduce il contenzioso e si favorisce la buona gestione, contrastando la “paura della firma”. Nel 2023 sono state 220 le procedure sottoposte a controllo preventivo e 743 i pareri resi.

Le misure straordinarie di gestione ex art. 32 d.l. n. 90/2014: importanti sono anche le misure straordinarie di gestione delle imprese oggetto di indagine per fatti corruttivi o di interdittive antimafia, che vedono la costante collaborazione di ANAC con le Prefetture, con l’obiettivo di assicurare il completamento dell’esecuzione dei contratti e la salvaguardia dei livelli occupazionali.

Le piattaforme digitali certificate: le piattaforme certificate sono 60, interoperabili con la Piattaforma dei contratti pubblici di ANAC, attraverso cui le amministrazioni pubbliche svolgono le gare, secondo quanto prescritto dal nuovo Codice degli appalti.

Dalla Presentazione illustrata dall’Avv. Busìa rimane, però, ancora un tema da contrastare, quello della corruzione: “Dal Rapporto 2023 sulle attività della Procura europea, l’Italia risulta il Paese con il valore più alto in termini di danni finanziari al bilancio dell’UE stimati a seguito di frodi e malversazioni, anche riconducibili alla criminalità organizzata”.


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ANAC: PRESENTATA IL 14 MAGGIO 2024 A MONTECITORIO LA RELAZIONE ANAC SULL’ATTIVITA’ 2023
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