a cura di Rossella Ceccarini

Come previsto dall’art. 49 d.lgs. n. 159/2011 (c.d. Codice antimafia), il Governo ha presentato al Parlamento la Relazione semestrale sui beni sequestrati e confiscati nell’ambito dei procedimenti relativi alle misure di prevenzione, nella quale sono stati esaminati i procedimenti fino al 31 dicembre 2023 e lo stato dei beni coinvolti aggiornato al 15 luglio 2024.

Le informazioni contenute nella Relazione affluiscono alla Banca dati centrale del Ministero della Giustizia, coordinata dalla Direzione Generale Affari Interni del Dipartimento per gli Affari di Giustizia.

Al 15 luglio 2024 i beni interessati da procedimenti di prevenzione registrati in B.D.C. dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2023 risultano essere complessivamente 52.669, con una diminuzione di 1.408 unità rispetto ai 54.077 (relativi al periodo 2018/2022) rilevati al 30 giugno 2023. Inoltre, sempre al 15 luglio 2024, i beni che sono stati oggetto di confisca dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2023 presenti in B.D.C. risultano essere 30.423 e rappresentano circa il 35% degli 85.041 beni oggetto di provvedimenti dell’autorità giudiziaria censiti nel database. Tale dato comprende tutti i beni per i quali gli uffici giudiziari fanno risultare, alla data di estrazione dei dati necessari a redigere la Relazione (che è appunto il 15 luglio 2024), lo stato di bene in confisca o in confisca definitiva.

I dati evidenziano la prevalenza di procedimenti iscritti da uffici appartenenti all’area meridionale, cui appare riconducibile il 42,3% dei 1.252 procedimenti rilevati a livello nazionale negli anni 2021/2023. La Relazione precisa: “tale percentuale sale al 64,5% ove si tenga conto anche dell’area insulare, cui contribuisce in materia determinante la Sicilia e, in particolare, il distretto di Palermo”. Da notare come, nell’ultimo triennio, l’incidenza dell’area settentrionale sia in evoluzione, mantenendosi sopra il 26% e distanziando di vari punti la percentuale dell’area geografica delle Isole (al 22,2% nell’ultimo triennio).

Nel triennio 2021-2023, con riferimento alla distribuzione geografica degli uffici procedenti, sono stati iscritti 272 nuovi procedimenti in Sicilia, 219 in Campania, 194 in Calabria, ma rilevanti sono anche le iscrizioni in Lombardia (117), in Puglia (79) ed in Piemonte (73). I distretti giudiziari di Napoli (196), Palermo (166) e Reggio Calabria (115) risultano quelli con il numero maggiore di nuovi procedimenti iscritti nel triennio, mentre nell’area del centronord si registrano più iscrizioni nei distretti di Milano (97), Torino (73), Bologna (71) e Roma (59). Come emerge dai dati aggregati del biennio 2022-2023, si evidenzia sia un calo generale rispetto al biennio precedente, sia un maggior numero di iscrizioni nei soliti distretti di Napoli (115), Palermo (102) e Reggio Calabria (66). È da segnalare, infine, l’andamento in controtendenza dei distretti che mostrano una variazione in positivo: Messina (+16), Catanzaro (+7) e Milano (+4).


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PRESENTATA AL PARLAMENTO LA RELAZIONE SEMESTRALE SUI BENI SQUESTRATI E CONFISCATI

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