a cura di Rossella Ceccarini
L’Organismo Italiano di Valutazione ha pubblicato il Discussion paper n. 1/2025 dal titolo “La valutazione delle aziende in crisi”, con cui intende fornire alcune linee guida generali, richiamando alcuni aspetti di attenzione rilevanti per l’esperto di valutazione.
Il documento non definisce nuovi principi di valutazione, bensì evidenzia alcune linee guida ispirate alle best practices adottate dagli esperti in materia, presupponendo che l’esperto abbia già dimestichezza con i principi di valutazione nazionali.
Le linee guida di questo documento non trovano applicazione agli intermediari bancari e finanziari in quanto oggetto di un framework normativo dedicato.
Ai fini dell’apprezzamento dei relativi rischi l’esperto deve:
– prendere nota del contesto economico e del contesto giuridico nel quale si trova l’impresa in crisi;
– individuare le sfide da fronteggiare e valutare poi la consistenza del relativo progetto industriale, prestando attenzione non solo al disegno presentato ma anche al grado di stabilizzazione raggiunto dall’impresa, alle premesse sulle quali il piano è costruito ed ai mezzi disponibili per la sua realizzazione;
– esaminare il piano finanziario, da un lato, nell’ottica del concorso al progetto industriale e, dall’altro lato, per rilevare la consistenza e la dinamica dell’indebitamento.
Le linee guida presuppongono che l’esperto:
– abbia già dimestichezza con i principi di valutazione nazionali (PIV);
– rispetti il Code of Ethics dell’IVSC o, per l’esperto professionista, le norme deontologiche applicabili, quali, per esempio, il Codice deontologico della professione per gli iscritti nell’Albo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili o il Codice dei principi di deontologia professionale, riservatezza e segreto professionale dei soggetti abilitati all’esercizio dell’attività di revisione legale dei conti per gli iscritti nel Registro dei Revisori Legali;
– abbia adeguata conoscenza delle tecniche e dei modelli di valutazione in quanto il Discussion paper si limita a richiamare tecniche e modelli senza illustrarli.
Il documento suggerisce cinque prospettive di analisi, da combinare tra loro:
– il contesto economico nel quale si colloca la gestione della crisi;
– l’entità delle sfide da fronteggiare;
– la consistenza del progetto industriale;
– le caratteristiche del progetto finanziario;
– il quadro giuridico che regola i rapporti fra le parti interessate.
L’esperto deve identificare, in primo luogo, lo stato di gravità della crisi e, successivamente: la rischiosità del piano di ristrutturazione; le condizioni di stima del valore terminale; la probabilità di successo del piano di ristrutturazione; l’attrattività dell’azienda o di parte di essa o di singole attività da parte dei partecipanti al mercato; la modalità di liquidazione dell’azienda in grado di massimizzarne il valore (in continuità o in forma atomistica o per gruppi di attività).