a cura di Rossella Ceccarini

Il 18 marzo 2025 è stata diffusa la seconda edizione dell’Osservatorio semestrale sulla crisi d’impresa, realizzato da Unioncamere e InfoCamere, che offre una mappatura del rinnovato contesto delle procedure concorsuali, di quelle stragiudiziali e degli altri istituti di regolazione della crisi, attraverso il monitoraggio ed il confronto dei dati ricavati attingendo al patrimonio informativo contenuto nel Registro delle imprese e relativi alle aperture delle più note procedure ad oggi disciplinate nel nuovo Codice della crisi e dell’insolvenza. Unitamente al dato numerico, che consente di tracciare l’andamento nel tempo del ricorso alle varie procedure, l’Osservatorio si propone di fornire ulteriori analisi utili a fotografare le imprese che vi hanno fatto ricorso. Le procedure oggetto di monitoraggio sono le seguenti: composizione negoziata, concordato semplificato, accordo di ristrutturazione dei debiti, concordato preventivo, liquidazione giudiziale, liquidazione coatta amministrativa.

La prima edizione dell’Osservatorio ha preso in considerazione il triennio 2021-2023 ed il 1° semestre 2024. La seconda edizione è, invece, composta da due parti: la prima sezione pone a confronto i dati relativi alle aperture, sul territorio nazionale, delle suddette procedure, mostrandone l’andamento nel quadriennio 2021-2024, mentre la seconda sezione è dedicata ad un’analisi qualitativa della tipologia delle imprese che hanno avuto accesso ai vari procedimenti, condotta con riferimento ai seguenti elementi: numero medio e classe degli addetti; valore medio della produzione; distribuzione geografica; settore merceologico di appartenenza; forma giuridica.

L’analisi complessiva sulle varie tipologie di istituti e procedure utilizzati dalle imprese in crisi nel quadriennio 2021-2024 permette, innanzitutto, di rilevare l’andamento crescente dello strumento della composizione negoziata che, dopo un primo periodo di rodaggio (16 mesi circa), ha fatto registrare notevoli incrementi, con quasi 600 istanze presentate nel 2023 e ben 1.089 presentate nel corso dell’anno 2024, un valore dunque quasi raddoppiato rispetto all’anno precedente. Rimane contenuto il ricorso al concordato semplificato, cui si può accedere solo se non risultano praticabili le soluzioni previste all’esito della composizione negoziata, con una leggera crescita nell’anno 2024 (85 domande) rispetto all’anno 2023 (69 domande). L’utilizzo degli accordi di ristrutturazione nel quadriennio considerato, invece, si conferma costante con più di 300 aperture all’anno (326 nell’anno 2024); in decrescita, nel triennio 2021-2023, il ricorso al concordato preventivo, passato da 1.067 aperture nel 2021 a 678 del 2023, con una lievissima inversione di tendenza nell’anno 2024 (84 domande in più rispetto all’anno precedente), per un totale di 762 aperture. La liquidazione coatta amministrativa si attesta sul valore di 236 procedure nel 2024 (in leggerissima risalita rispetto ai due anni precedenti), mentre le procedure di fallimento/liquidazione giudiziale registrano una decrescita nel triennio 2021-2023 (da 8.720 aperture nel 2021 a 7.685 nel 2023, con una flessione più significativa nel corso dell’anno 2022) ed una sensibile risalita nell’anno 2024 (9.203 aperture registrate).

Un’ulteriore analisi è stata svolta sui temi di adeguati assetti organizzativi amministrativi e contabili, di cui all’art. 2086, comma 2, c.c., e dell’insolvenza che le imprese hanno il dovere di istituire in funzione della rilevazione tempestiva della crisi di impresa. Dai dati del Registro delle imprese si rileva che un esiguo numero di imprese ha sinora adottato (o comunque ha dichiarato di aver adottato) gli assetti idonei a prevedere l’emersione della crisi e ad assumere le iniziative necessarie a farvi fronte. Dal report emerge che, “su 662.244 imprese che hanno depositato il bilancio di esercizio 2023, solo 22.806 (circa il 3,5%) hanno dichiarato di aver istituito degli assetti adeguati alla natura e alla dimensione della loro impresa”.


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UNIONCAMERE E INFOCAMERE PUBBLICANO LA SECONDA EDIZIONE DELL’OSSERVATORIO CRISI D’IMPRESA

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