A cura di Stefania Di Buccio
Sabato 21 maggio, al teatro Grandinetti di Lamezia Terme l’Associazione ADVISORA era presente all’evento intitolato “Il bene confiscato. Bene comune, bene di tutti”, organizzato dal Rotary Distretto 2102 e patrocinato dagli ordini professionali, da Banca Etica e da Advisora.
Ad aprire i lavori è stato proprio Fernando Amendola, Governatore in carica del Distretto organizzatore che ha accolto gli ospiti e i relatori nella prestigiosa sede del teatro cittadino, dichiarando come la rete del Rotary da sempre sente la spinta etica di coltivare la cultura della legalità attraverso azioni concrete di incontro ed approfondimento.
Domenico Miceli, presidente Rotary Club Lamezia Terme ha precisato come questo evento si incastoni in una serie di iniziative volte a connettere la cittadinanza, i professionisti e gli attori sociali attorno al tavolo delle buone pratiche, anche in materia di riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità.
I saluti istituzionali sono proseguiti nel solco di questa dichiarazione di responsabilità sociale, che è stata incarnata dal Vicario del Prefetto di Catanzaro, che con lucida argomentazione ha enfatizzato quello che vuole essere il ruolo proattivo della Prefettura – Ufficio territoriale di Governo nel contrasto alle perniciose forme di infiltrazione criminale nell’economia.
La Dottoressa Giovannella Famularo, nel portare il suo saluto in qualità di presidente Ordine dottori commercialisti ed esperti contabili di Lamezia, ha brillantemente tracciato le linee che possono costruire le basi per una declinazione della professione vicina all’interpretazione e alla messa in pratica delle norme che possono concretamente consentire un sostegno alle realtà che sorgono sui beni confiscati. Anche il saluto del tesoriere dell’Ordine degli Avvocati di Lamezia Terme si è adagiato sulla scia di questa propositività del ceto professionale ad incarnare un ruolo di tutela di valori comunitari.
La prima sessione dei lavori dal titolo “gestione dei beni immobili confiscati: problematiche e casi di successo” ha visto la mediazione dell’Avv. Stefania Di Buccio, legale specializzato in amministrazioni giudiziarie, che ha sinteticamente inquadrato i tratti del “Circolo della legalità”, che descrive il percorso virtuoso, delineato dall’ordinamento italiano, che conduce dal sequestro dei beni al riutilizzo a fini sociali.
Il Dott. Beniamino Fazio capo sezione Direzione investigativa antimafia Catanzaro non è potuto intervenire per sopravvenuti impegni e la sua relazione scritta è stata lo spunto che ha consentito al Dott. Paolo Florio, Tesoriere della Fondazione UGDCEC, di specificare con elevato rigore tecnico l’importanza dell’aggressione patrimoniale nel contrasto alla criminalità organizzata. Azione che prevede il coordinarsi di forze istituzionali, di professionalità qualificate e non da ultimo della cittadinanza attiva, che sia in grado di accogliere i frutti di questa operazione diacronica che si realizza su un singolo bene.
Domenico Guarascio, Sostituto Procuratore della Repubblica – Tribunale di Catanzaro è intervenuto con una relazione ficcante che nello sciorinare gli strumenti di aggressione patrimoniale esperibili, ha altresì ricordato quanto sia essenziale un approccio realistico rispetto all’inquadramento del fenomeno mafioso. Ricordando con commozione l’insegnamento del Giudice Falcone “bisogna guardare la mafia per quello che è” ha rilevato quanto sia importante un’evoluzione anche della magistratura verso una preparazione non solo giuridica, ma anche economico-aziendalista, in modo da poter realizzare il massimo dell’efficacia delle indagini patrimoniali in campo imprenditoriali, che oggi assumono una dimensione globale e si celano nei meandri delle criptovalute.
Ha concluso la sessione mattutina il Dott. Francesco Spaccarotella presidente Club promotore RC Presila Cosenza Est e vero motore di questa iniziativa, che ha fortemente voluto perché nel suo impegno professionale di amministratore giudiziario e nel suo attivismo rotariano ha avvertito la necessità di portare la dialettica pubblica su questi temi, caratterizzati da semplificazioni e mistificazioni che vanno curate, per saldare le parti sociali verso i processi di contrasto alle mafie. Ha rilevato, infatti, come sia necessaria un’opera di formazione ed informazione che sia utile a sfatare i miti delle false narrazioni sul mancato riutilizzo dei beni confiscati. Connettendosi alle parole del Procuratore, l’ottimo amministratore ha precisato come sia necessario un bagno di realtà che porti a comprendere che le aziende sequestrate spesso sono aziende che vivono in un contesto intriso di illegalità che non ne consente una gestione a norma, ossia fuori dai tessuti deviati dai quali traggono linfa vitale. Eliminarle dal mercato, significa liberare quello stesso mercato e restituire i livelli concorrenziali alle regole della sana competizione. Anche per gli immobili – sostiene Spaccarotella – vale lo stesso principio, perché non si può pensare di poter destinare beni con irregolarità strutturali insanabili in un’area a forte inclinazione sismica.
Il Dott. Spaccarotella, il Dott. Florio e l’Avv. Di Buccio – da amministratori giudiziari- hanno concluso la sessione riflettendo su come questo ruolo che si incarna nell’incarico di Pubblico ufficiale incaricato dal Tribunale sia un compito che richiede la massima specializzazione e la costruzione di pool di amministrazione giudiziaria che integrino le diverse competenze professionali necessarie a districare quei fenomeni di simbiosi mutualistica o di isomorfismo in campo imprenditoriale, citati anche dalle relazioni del Procuratore Guarascio.
La seconda sessione è stata dedicata al tema della destinazione dei beni confiscati, ossia al percorso di restituzione ai territori e alla collettività bei beni sottratti dalla criminalità mafiosa. Ha moderato la sessione Toni Mira, giornalista e autore di testi specifici sul tema dei quali ha fatto generosamente dono ai relatori e ha esordito citando il Giudice Rosario Livatino, morto a 37 anni per mano mafiosa. Il giornalista ha ricordato l’acume col quale redigeva i primi decreti di sequestro e confisca elaborati secondo la Legge Rognoni- La Torre e ha caldamente invitato gli operatori del settore a riappropriarsi di questo patrimonio di conoscenza e valore civico.
La parola è stata data al Dott. Paolo Mascaro, Sindaco del Comune di Lamezia, che con un intervento appassionato ha ricordato come le istituzioni abbiano il compito di supportare le iniziative sorte sui beni confiscati, con attività concrete di tutoraggio e di sostegno economico-finanziario. Con un ricordo dal forte sentore empatico ha dichiarato che la notizia di un bene riutilizzato nel proprio comune ha segnato una delle giornate più belle della propria vita e non solo della propria carriera, sottolineando dunque come la componente civica dell’intervento istituzionale sia in grado di creare connessioni virtuose che vanno condivise, anche per togliere quell’aurea di intoccabilità a nomi che hanno segnato negativamente la storia cittadina. E su questa onda propositiva si è manifestato interessato ad una cooperazione anche con ADVISORA per la messa a punto di uno strumento regolamentare che possa sostenere in maniera ancora più efficace la voglia di legalità che il Comune di Lamezia Terme e i suoi cittadini stanno esprimendo.
La presidente di Banca etica, Dott.ssa Anna Fasano, ha illustrato attraverso il suo perspicace intervento come il ruolo di un Istituto di credito possa e debba essere orientato anche alla garanzia del benessere dei valori espressi dai percorsi di legalità. “Banca Etica non è un ossimoro” ma la presa di coscienza di una mission aziendale orientata a realizzare i crismi di una finanza etica, sulla scorta del principio per cui “l’interesse più alto è quello di tutti”. Il sostegno di questa Banca è difatti attivo su tutto il territorio nazionale verso le iniziative che operano concretamente nell’ottica dell’effettivo riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati alle mafie.
La sessione è proseguita con la relazione dell’Avv. Marcella Vulcano, Presidente di Advisora, che ha raccontato con passione come anche una associazione no profit formata da professionisti possa svolgere un ruolo attivo nel sociale, in particolar modo nelle scuole, attraverso la promozione della cultura della legalità come strumento di riscatto per territori feriti, dove persistono vuoti sociali che favoriscono il proliferarsi di contro-culture che vanno decriptate e convertite alla legalità. Per questo motivo accanto all’area professionale, scientifica ed istituzionale, Advisora è impegnata nel sociale attraverso svariate iniziative. In questo ambito di attività si incardina il progetto “Insieme per la legalità” che vede impegnati gli studenti dell’Istituto Rita Levi Montalcini di Quarto (Na), dall’inizio dell’anno scolastico, sui temi della legalità e della giustizia, della memoria e dell’antimafia. Il progetto è promosso da Advisora che coordina una rete di scopo costituita dall’Istituto Rita Levi Montalcini di Quarto, dal Comune di Quarto, da Agrorinasce, dall’Associazione ARCA – Agende Rosse Campania, dalla Cooperativa Al di là dei Sogni di Sessa Aurunca, dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Parthenope, in particolare il laboratorio Bec-Lab sui beni confiscati, dall’Istituto penale minorile di Nisida, dal Centro Diocesano Regina Pacis di Quarto e dall’Azienda Unica Speciale della CCIAA di Napoli, Sì Impresa. Il percorso mira a far prendere coscienza agli studenti che non può esserci sviluppo sociale ed economico senza il rispetto dei principi di legalità e giustizia sociale puntando anche all’assunzione delle proprie responsabilità, alla consapevolezza del proprio ruolo nei confronti della collettività per contrastare il senso di rassegnazione e impotenza e all’importanza di una partecipazione propositiva nella progettazione del cambiamento. Tra le tappe di questo percorso sono state previste numerose visite a beni confiscati del territorio campano, un’attività laboratoriale diretta a far comprendere l’importanza della valorizzazione dei beni confiscati attraverso la loro gestione partecipata. Raccogliendo l’auspicio della Presidente di Banca Etica, la Presidente Vulcano ha confermato come i giovani fruitori delle iniziative sociali siano stati stimolati a produrre una progettualità attiva sui beni ed abbiano ideato linee di riutilizzo volte alla tutela delle fasce deboli della popolazione, con un’attenzione partecipativa ai bisogni della comunità e dell’ambiente.
Ha concluso i lavori la testimonianza di Don Giacomo Panizza, Presidente della Comunità Progetto Sud, che ripercorrendo con verve i punti salienti delle relazioni che lo hanno preceduto, ha narrato la genesi e l’attuale solidità de La Comunità Progetto Sud, che nasce nel 1976 come gruppo autogestito, di convivenza tra persone con disabilità e no, con gli intenti di fare comunità e di costruire alternative vivibili alle forme di istituzionalizzazione e di emarginazione esistenti. Radicata nel contesto calabrese coopera con molteplici realtà italiane e straniere al fine di potenziare il protagonismo e le soggettualità dei mondi vitali della società, e in particolare accompagna percorsi di empowerment di persone e gruppi vulnerabili.
Proprio il Comune di Lamezia Terme, destinatario di un complesso immobiliare, lo ha assegnato a questa Comunità per lo svolgimento di attività di carattere sociale, di formazione e di promozione culturale. Don Panizza con una gestualità narrativa capace di contagiare di entusiasmo l’uditorio, ha raccontato come i diversi piani della struttura siano la casa di progetti di inclusione, come quello intitolato “Pensieri e Parole”, che è uno spazio dove si realizzano molteplici iniziative sociali e culturali condotte in collaborazione con gruppi, enti territoriali e altre organizzazioni regionali, nazionali e internazionali. Il bene ospita al suo interno una biblioteca ed una videoteca sulla legalità. Al primo piano si svolgono le attività gestite dalla Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap Calabria e dallo Sportello Informativo Handicap. Al secondo piano, i due appartamenti sono stati accreditati dalla Regione Calabria per l’accoglienza di minori stranieri non accompagnati, col servizio chiamato “Luna Rossa”. Al terzo piano i due appartamenti sono stati accreditati dalla Regione Calabria per l’offerta di un servizio rivolto a persone con disabilità e non supportate da familiari, per il progetto “Dopo di noi”. Nel fabbricato sono presenti anche lo Sportello regionale di Banca Popolare Etica, la sede della Cooperativa di tipo B “Le Agricole”, la sede dell’associazione di volontariato “R-Evolution Legalità”, la sede regionale di “Slow food Calabria”, l’ente internazionale “Disabled PeoplÈs International” (DPI).
Al termine della presentazione sono saliti sul palco la Presidente della Commissione Custodia e Amministrazione giudiziaria UNGDCE Dott.ssa Carolina Rumboldt e il Dott. Florio che hanno annunciato la proposta per l’assegnazione del Premio Legalità 2022 organizzato dall’Unione Nazionale Giovani dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili.
Sicuramente meritevole di un encomio è l’esempio di questa casa di comunità che al termine di questo convegno restituisce l’immagine di una rete di persone per bene che, ciascuna dal proprio angolo prospettico e ciascuna per quel che compete la propria professionalità o collocazione nel mondo può dare concretamente un contributo al rafforzamento di una cultura della legalità su base sociale e civica, contro ogni forma di mafia.
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