A cura di Marcella Vulcano
Si è concluso martedì 31 maggio il progetto “Insieme per la legalità” che ha visto impegnati gli studenti dell’Istituto Rita Levi Montalcini di Quarto (Na) dall’inizio dell’anno scolastico sui temi della legalità e della giustizia, della memoria e dell’antimafia. Il progetto è stato promosso da Advisora che ha coordinato una rete di scopo costituita dall’Istituto Rita Levi Montalcini di Quarto, dal Comune di Quarto, da Agrorinasce, dall’Associazione ARCA – Agende Rosse Campania, dalla Cooperativa Al di là dei Sogni di Sessa Aurunca, dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Parthenope, in particolare il laboratorio Bec-Lab sui beni confiscati, dall’Istituto penale minorile di Nisida, dal Centro Diocesano Regina Pacis di Quarto e dall’Azienda Unica Speciale della CCIAA di Napoli, Sì Impresa. Il percorso ha insegnato agli studenti che non può esserci sviluppo sociale ed economico senza il rispetto dei principi di legalità e giustizia sociale puntando anche all’assunzione delle proprie responsabilità, alla consapevolezza del proprio ruolo nei confronti della collettività per contrastare il senso di rassegnazione e impotenza e all’importanza di una partecipazione propositiva nella progettazione del cambiamento. Tra le tappe di questo percorso sono state svolte diverse lezioni di educazione alla legalità e di conoscenza della legislazione antimafia, grazie alla “linea del tempo” che descrive il percorso virtuoso, delineato dall’ordinamento italiano, che conduce dal sequestro dei beni al riutilizzo a fini sociali con conseguente restituzione alla collettività.
Sono state svolte, inoltre, numerose visite a beni confiscati del territorio campano, un’attività laboratoriale diretta a far comprendere l’importanza della valorizzazione dei beni confiscati attraverso la loro gestione partecipata. I giovani fruitori dell’iniziativa sociale sono stati stimolati a produrre una progettualità attiva sui beni dalla quale è nato un laboratorio di idee di riutilizzo volte alla tutela delle fasce deboli della popolazione, con un’attenzione partecipativa ai bisogni della comunità e dell’ambiente.
Il 31 maggio sono stati affrontati i temi della convivenza, del rispetto delle regole e della legalità, valori cruciali in un contesto come quello odierno caratterizzato da crescente insicurezza e instabilità sociale. Gli studenti hanno discusso con gli illustri relatori, con il Direttore dell’istituto penitenziario di Nisida e con un giovane detenuto su come si rapportano i ragazzi d’oggi alle regole della convivenza, qual è il loro concetto di legalità, qual è il rapporto tra i giovani e la criminalità organizzata che si avvale per lo svolgimento di specifiche attività illecite di ragazzi minorenni. Molti di questi giovani, in particolare nel Mezzogiorno, sono reclutati in quartieri ad alta disoccupazione e provengono da famiglie in condizioni di disagio. La testimonianza del ragazzo che sta scontando la sua pena a Nisida, il dialogo tra lui e gli studenti di Quarto è stato un momento di grande emozione, molto intenso, che certamente resterà indelebile in ciascuno di noi.
E’ stato proiettato anche un video, un reportage che ha raccontato le esperienze e le attività svolte durante l’anno scolastico nell’ambito del progetto e del percorso laboratoriale. E’ stato davvero gratificante vedere gli occhi pieni di emozione dei ragazzi che si rivedevano nel video che ha riportato alla mente ogni tappa del percorso, ogni piccolo traguardo del nostro viaggio.
La maturità che gli studenti hanno raggiunto sui temi trattati, i loro sorrisi e gli occhi pieni di curiosità e sorpresa, ci hanno persuasi che il nostro tempo è stato speso bene, che l’impegno profuso ha raggiunto il suo obiettivo, quello di formare cittadini attivi e consapevoli dei loro diritti, tanti, ma anche dei loro doveri altrettanto numerosi. Ed è con questa piccola certezza che porteremo nel cuore, che li abbiamo salutati augurandogli una vita ricca e piena di colori, con la raccomandazione di sviluppare un pensiero critico e di essere sempre sentinelle sociali di fronte ad ogni situazione di opacità che si troveranno ad affrontare come protagonisti, ma anche come semplici testimoni, perché è anche nell’indifferenza e nell’ignavia che crescono e si consolidano le mafie.
Un ringraziamento particolare ad Advisora, motore propulsivo dell’iniziativa, al socio Severino Ciliberti che con passione ha seguito i ragazzi ad ogni passo, a tutti i soci di Advisora che hanno dato il loro contributo e la loro costante presenza, in particolare Anna Olimpo, Davide Fumante, Domenico Siniscalchi, Fabio Paolone, ai soci che ci hanno seguito con affetto da lontano, ai docenti e al dirigente scolastico dell’Isis Rita Levi Montalcini ed a tutti i soggetti della Rete di Scopo senza i quali questo ambizioso progetto non si sarebbe potuto realizzare. Grazie a tutte le splendide persone che abbiamo incontrato lungo il cammino, rappresentanti della magistratura, delle forze dell’ordine, del mondo accademico, del Terzo settore, della società civile. E, in ultimo, ma solo nel senso evangelico del termine, grazie ai ragazzi dell’Isis Rita Levi Montalcini per averci dato la loro fiducia e per averci reso migliori di ieri.