A cura di Rossella Ceccarini
La Commissione europea ha varato una direttiva per combattere la corruzione, sia pubblica che privata, in cui è previsto che tutti gli Stati membri dovranno avere un’autorità apposita con standard comuni per combatterla e, inoltre, dovranno armonizzare la legislazione in materia. Verrà inoltre ampliata la definizione stessa di corruzione, per contemplare anche l’appropriazione indebita, il traffico d’influenze, l’abuso di funzione, l’ostruzione alla giustizia, l’arricchimento illecito e il tentativo di corruzione (in pratica sia quella attiva che passiva). Inoltre le pene e la prescrizione saranno aumentate.
Il Presidente dell’ANAC Giuseppe Busia ha commentato il pacchetto di norme anticorruzione dell’UE nel seguente modo: “La proposta di direttiva europea anticorruzione presentata oggi dalla Commissione Ue rappresenta un passo avanti molto significativo nella lotta alla corruzione e una risposta efficace agli episodi di corruzione che hanno recentemente interessato le istituzioni europee. La direttiva dà uno spazio molto importante alla prevenzione della corruzione e alle autorità indipendenti dal governo incaricate di presidiare tale ambito. In particolare, gli articoli 3 e 4 della proposta stabiliscono che tutti gli Stati membri adottino le misure necessarie per avere un organismo specializzato in prevenzione della corruzione il cui profilo ricalca quello dell’Autorità nazionale anticorruzione italiana che ho l’onore di presiedere. Gli stessi articoli accolgono la richiesta, formulata di recente dalla Rete europea per l’etica pubblica (Enpe, European Network for Public Ethics) di cui Anac fa parte, di dare ampio risalto all’aspetto preventivo e non solo di repressione della corruzione”.