A cura di Rossella Ceccarini
Il giorno 8 giugno 2023 il Presidente dall’ANAC, Giuseppe Busia, ha tenuto alla Camera dei Deputati la Relazione annuale dell’attività dell’Autorità Nazionale Anticorruzione.
Sono state affrontate varie tematiche, tra cui il Pnrr e la necessità di una sua rinegoziazione, l’eccessivo utilizzo di deroghe e soglie alte nel nuovo Codice appalti, i pericoli del subappalto a cascata, i freni all’ingresso di donne e giovani negli appalti Pnrr, la non introduzione nel Codice dell’obbligo di dichiarare il titolare effettivo, come richiesto da ANAC.
In particolare, il Presidente Busia ha ripetuto che sul nuovo Codice appalti: “La deroga non può diventare regola, senza smarrire il suo significato e senza aprire a rischi ulteriori. Nel tempo in cui, grazie all’impiego delle piattaforme di approvvigionamento digitale e all’uso di procedure automatizzate, è possibile ottenere rilevantissime semplificazioni e notevoli risparmi di tempo, accrescendo anche trasparenza e concorrenza, sorprende che per velocizzare le procedure si ricorra a scorciatoie certamente meno efficienti, e foriere di rischi. Tra queste, l’innalzamento delle soglie per gli affidamenti diretti, specie per servizi e forniture, o l’eliminazione di avvisi e bandi per i lavori fino a cinque milioni di euro”.
Inoltre, con riferimento all’obbligo di dichiarare il titolare effettivo nelle gare pubbliche, Busia ha rimarcato: “Purtroppo, si è persa l’occasione di introdurre nel Codice, nonostante i numerosi solleciti, l’obbligo per gli operatori economici di dichiarare il titolare effettivo dell’impresa, rafforzandolo con adeguate sanzioni per l’omessa o la falsa dichiarazione. Gli enti pubblici devono conoscere i soggetti con cui intrattengono rapporti contrattuali, al di là degli schermi societari. Speriamo che il legislatore voglia presto colmare tale mancanza, in linea con quanto richiesto dalla normativa internazionale, anche in materia di antiriciclaggio”.
Infine, per quanto concerne il lavoro di donne e giovani negli appalti Pnrr, il Presidente ANAC ha sottolineato: “Ci siamo impegnati per la migliore implementazione della disciplina sulla parità generazionale e di genere nei contratti pubblici, che mira a garantire migliori prospettive occupazionali alle donne e ai giovani in settori del mercato altrimenti difficilmente accessibili. Tuttavia, i dati confermano che quasi nel 60% degli appalti sopra i 40.000 euro e nel 44% di quelli sopra i 150.000 euro, le stazioni appaltanti non hanno inserito, nei bandi, le relative clausole”.
Per scaricare le relazioni: https://www.anticorruzione.it/-/relazione-annuale-2023
Per visualizzare il video della presentazione: https://webtv.camera.it/evento/22688