a cura di Roberto De Luca

Corso di e-learnig in

La responsabilità da reato ex d.lgs. n. 231/2001: organismi di vigilanza e modelli organizzativi

Nell’ambito della tante lodevoli iniziative di formazione on line che si stanno sviluppando in modo spontaneo in rete, Advisora aderisce con entusiasmo a quella promossa dalla Scuola di Governo del Territorio del Consorzio universitario Promos Ricerche che ha organizzato, per periodo aprile-giugno 2020, in collaborazione con BDO Italia S.p.A, FinTer S.r.l. e RINA S.p.A., un corso e-learning di Alta Formazione dal titolo “La responsabilità da reato ex d.lgs. n. 231/2001: organismi di vigilanza e modelli organizzativi”. Il corso, della durata di 40 ore, sarà focalizzato sull’analisi e l’aggiornamento giurisprudenziale della disciplina del d.lgs. 231, le modalità di progettazione, implementazione ed aggiornamento dei Modelli organizzativi, il ruolo e le modalità operative dell’OdV ed il coordinamento con gli altri organi e funzioni di controllo. Un’iniziativa di qualità, ad un costo contenuto, che va così incontro al difficile contesto economico generale che stiamo vivendo.

Perché parlare di 231 oggi?

Innanzitutto, per il collegamento diretto alla attuale situazione di emergenza sanitaria. L’art. 25 septies del d.lgs. 231/2001 prevede, infatti, che i reati di omicidio colposo e di lesioni gravi e gravissime siano presupposto della responsabilità amministrativa dell’ente qualora siano l’effetto di comportamenti volti a perseguire un interesse dell’ente, ad esempio il risparmio dei costi di acquisto di dispositivi di protezione individuale o di realizzazione di altre misure di protezione della salute dei lavoratori. Ma è nella prossima fase di progressiva riapertura, denominata fase 2, che si registrerà un ulteriore maggior “bisogno di 231” vista l’ulteriore esposizione delle attività aziendali ai rischi di commissione dei reati presupposto.

E’ noto, infatti, che in tempi di crisi  sono svariati i reati che si moltiplicano a livello esponenziale. Bastino i seguenti esempi:  reati corruttivi nell’ambito delle procedure di gara pubblica per urgenza, fatalmente meno strutturate e proceduralizzate; frodi in commercio per l’immissione nel mercato di prodotti non rispettosi della normativa e delle specifiche autorizzazioni; reati societari, di truffa, riciclaggio, autoriciclaggio; impiego di capitali di provenienza illecita come conseguenza di grande immissione di liquidità nel sistema; attività predatorie da parte delle mafie di aziende in difficoltà finanziaria. Per accennare, infine, solo rapidamente, ai reati tributari di più recente introduzione nel catalogo dei reati 231.

Un corso, che affronti tutti gli aspetti del Decreto che nel 2021 registrerà un ventennio di storia, è certamente benvenuto, non solo per avvicinare nuovi operatori, professionisti, manager ed imprenditori alla delicata materia, ma anche per delineare meglio le prassi in uso nelle imprese che sovente, a dirla tutta, fanno fatica a rendere pratica l’applicazione del Decreto ed a garantire l’efficace vigilanza, privilegiando così il mero formalismo che non restituisce merito ad un impianto normativo che ancora oggi si valuta molto innovativo, basato com’è su una scelta non obbligata da parte di ciascuna società.

Advisora, come comunità di professionisti che promuovono nelle imprese amministrate, così come in tutte le imprese loro clienti, protocolli di controllo, principi di comportamento e sistemi operativi mutuati dalle più moderne prassi e procedure consolidatesi nelle aziende e nella pubblica amministrazione, nonché l’applicazione di normative tra cui certamente quelle in materia di prevenzione dei reati presupposto, antiriciclaggio, anticorruzione, trasparenza e sicurezza, non può che considerare la 231 come un insostituibile pilastro di quelle fondamenta che fanno dell’impresa non solo un operatore economico e di sviluppo del territorio ma anche un vettore di diffusione della cultura della legalità e delle buone prassi di gestione.

E’ possibile iscriversi fino al 20 aprile.


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