a cura di Marcella Vulcano
Le mafie di mezzo, di Vittorio Martone, offre un quadro d’insieme del fenomeno mafioso a Roma e nel Lazio, descrivendone le origini, le linee evolutive e le recenti forme di radicamento. Martone si concentra sull’area grigia, sul confine tra legale e illegale, sugli assetti istituzionali e i sistemi di governance in grado di condizionare le traiettorie dello sviluppo socio-economico di interi territori. È in queste reti che si insinuano le “mafie di mezzo”, strutture criminali nuove e originali, a cui gli attori che definiamo “mafiosi” possono aderire senza peraltro esserne necessariamente la componente trainante. Martone entra in questi sistemi analizzando l’operatività dei circuiti corruttivo-collusivi all’interno di territori e mercati specifici, guardando al funzionamento degli stessi ed ai fattori di attrattività e di disponibilità che offrono all’infiltrazione mafiosa. Guardando al più ampio contesto di governance dei mercati pubblici e privati, riesce a cogliere gli inquadramenti istituzionali e normativi che prefigurano l’infiltrazione criminale e che fanno delle mafie non un “virus” che infetta un corpo sano, come spesso si è portati a vedere, bensì un corpo assolutamente “intraneo”. Così il problema non è solo criminale o patologico, ma di politiche economiche, di controlli, di diffusa e capillare sottrazione alle regole. Per fermare la riproduzione delle mafie non basta colpire i “mafiosi”, ma occorre agire sul contesto esterno dell’area grigia, sull’operatività mafiosa nei mercati legali. Perché “le mafie interagiscono con le dinamiche economico-sociali di un dato territorio, di una certa comunità; prendono la forma dei mercati illegali come anche delle politiche della spesa pubblica; fanno del crimine un’impresa facendo anche impresa, cioè sfruttando le opportunità offerte dai circuiti produttivi e dalla logica degli affari del mercato privato”.
L’accurata e approfondita recensione del Prof. Costantino Visconti, ordinario di diritto penale presso il dipartimento Dems dell’Università di Palermo, spiega il metodo impiegato da Martone nella sua ricerca e di come l’approccio utilizzato dall’autore conduca ad esiti molto preziosi per chi si occupa a vario titolo di fenomeni criminali ed abbia interesse a conoscere una diversa dimensione valutativa degli stessi.