Il tema analizzato nel presente articolo riguarda, da un lato, le opportunità che l’Advisor finanziario può cogliere e, dall’altro, le criticità che deve superare allorquando affronta una situazione di crisi aziendale.
LA PROVA DELLA QUALIFICA DI “AMMINISTRATORE DI FATTO” NEI REATI TRIBUTARI
La Suprema Corte con la sentenza n. 5577 del 09.02.2023 ha annullato senza rinvio la sentenza emessa nei confronti di uno dei due ricorrenti a causa della intervenuta prescrizione di alcuni reati rinviando ad altra sezione della Corte di Appello di Roma limitatamente ai residui reati a lui ascritti affermando che la tenuta della contabilità non costituisce, di per sé, atto gestorio dell’ente, nemmeno se si tratta, come nel caso di specie, di “contabilità separata”.
L’UTILIZZO SOCIALE DEI BENI CONFISCATI ALLA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA LETTO ATTRAVERSO UN’ANALISI CONDOTTA DALLA ANBSC
L’Agenzia Nazionale per i Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata ha condotto un’analisi da cui è emerso che, sui circa 400 beni destinati agli Enti Territoriali che per le loro caratteristiche hanno ricevuto l’attenzione della stampa, la maggior parte degli stessi è stato utilizzato per scopi sociali (svolgimento di attività culturali, ricreative o formazione professionale) e solo una parte limitata per scopi istituzionali. Lo ha reso noto il Ministero dell’Interno con un comunicato stampa.
FALLIMENTO E SEQUESTRO PREVENTIVO: I BENI RICOMPRESI NELL’ATTIVO FALLIMENTARE POSSONO ESSERE OGGETTO DI SEQUESTRO PREVENTIVO
Con la sentenza n. 5255, depositata il 07.02.2023, la Sezione III della Suprema Corte ha ritenuto non fondato il ricorso proposto avverso una ordinanza di rigetto emessa dal Tribunale di Trani di una richiesta di riesame proposta da un curatore fallimentare avverso il decreto di sequestro preventivo con cui era stata applicata, a carico di due società, la predetta misura cautelare, finalizzata alla confisca diretta, per l’importo corrispondente al profitto del reato di omesso versamento di ritenute (art. 10 d.lgs. n. 74/2000).
AMMINISTRAZIONE GIUDIZIARIA DI IMPRESA SOGGETTA A MISURA PREVENTIVA E PROSECUZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO
La Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, con l’ordinanza n. 1600 depositata il 19.01.2023 rigetta il ricorso e conferma la sentenza impugnata del Tribunale di Roma con la quale era stata respinta la domanda proposta da una dipendente volta alla declaratoria dell’illegittimità dell’atto di risoluzione del rapporto emesso dagli amministratori giudiziali di una s.r.l. sottoposta a sequestro preventivo, ex art. 56 d.lgs. n. 159 del 2011. La Corte afferma che, in caso di amministrazione giudiziaria di impresa soggetta a misura preventiva, il rapporto di lavoro non può proseguire di diritto con l’amministrazione, ma solo a seguito di apposito provvedimento autorizzativo del Giudice Delegato.
INTERDITTIVA ANTIMAFIA E ACCESSO ALLA MISURA PREVENTIVA DEL CONTROLLO GIUDIZIARIO
La Terza Sezione del Consiglio di Stato, con la sentenza n. 1275 pubblicata il 07 febbraio 2023, pronunciandosi in tema di misura preventiva del controllo giudiziario, ha respinto il ricorso proposto dalla Prefettura di Salerno, dal Ministero dell’Interno avverso una sentenza emessa dal Tar per la Campania – Sezione distaccata di Salerno – di accoglimento della domanda di annullamento proposta dalla società (…) ricorrente destinataria di un provvedimento interdittivo della Prefettura di Salerno incentrato sul pericolo di condizionamento della società da parte della criminalità organizzata.
RIFORMA APPALTI ED ILLECITO D.LGS. N. 231/2001: LA CONTESTAZIONE DELL’ILLECITO 231/01 QUALE CAUSA DI ESCLUSIONE DALLA GARA
Nello schema di Decreto Legislativo di riforma del Codice dei contratti pubblici, la cui entrata in vigore è prevista entro il prossimo 31 marzo 2023 è contenuta una importante previsione ossia che la contestata o accertata commissione di uno dei reati di cui al d.lgs. n. 231/2001 integra una delle cause di “illecito professionale” che potrà essere tenuta in considerazione dalla stazione appaltante per escludere l’ente dalla gara d’appalto.
AUTORICICLAGGIO: LA CLAUSOLA DI NON PUNIBILITA’ E’ ESCLUSA SE LA SOMMA E’ ELEVATA
La Sezione II della Corte di Cassazione con la sentenza n. 4855 depositata il 03.02.2023 precisa le condizioni per l’applicazione della non punibilità in materia di autoriciclaggio chiarendo che tale clausola non opera a favore dell’autore di varie fattispecie di reati presupposto che, ottenuti profitti illeciti in denaro, effettua sia operazioni di movimentazione bancarie sia plurimi acquisti di beni mobili e immobili allo stesso intestati.
LA SANZIONABILITA’ DELL’AMMINISTRATORE DI FATTO PER LE FRODI CAROSELLO IMPUTABILI ALLA SOCIETA’
La Corte di Cassazione, Sezione Tributaria, con la sentenza n. 1946 del 13.10.2022 depositata il 23.01.2023, accogliendo il ricorso dell’amministratore raggiunto da un avviso di accertamento per oltre 14 milioni di euro per violazioni fiscali imputabili alla società ha ricordato che …
MISURE DI PREVENZIONE E STRUMENTI PER LA GESTIONE DELLA AZIENDE SEQUESTRATE E CONFISCATE
L’analisi degli adeguati assetti organizzativi nell’ambito delle procedure del Codice antimafia è diventato un obbligo / dovere ineludibile per l’amministratore giudiziario in applicazione delle modifiche del Codice civile introdotte dal Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza, che si innesta nella più generale analisi della continuità aziendale nel caso di misure applicate ad interi compendi aziendali e/o a partecipazioni societarie.
GLI OBBLIGHI E LE OPPORTUNITA’ DEL NUOVO CODICE DELLA CRISI DI IMPRESA E DELL’INSOLVENZA PER L’AMMINISTRATORE GIUDIZIARIO
Con la definitiva entrata in vigore del d.lgs. 12 gennaio 2019, n. 14, ed i conseguenti obblighi di adeguati assetti organizzativi, destinati (anche) a rilevare eventuali squilibri di carattere patrimoniale o economico-finanziario che rendono probabile la crisi o l’insolvenza, ci si interroga se tale normativa sia applicabile anche all’attività gestoria posta in essere dall’amministratore giudiziario, nominato ai sensi degli artt. 35 e ss. d.lgs. 6 settembre 2011, n. 159, nell’ambito dei sequestri di prevenzione di interi compendi aziendali o di quote totalitarie di società di capitali.
CORRUZIONE, PUBBLICATA LA CLASSIFICA DI TRASPARENCY: L’ITALIA MIGLIORA ANCORA – AL 41° POSTO SU 180 PAESI
AGI – Transparency International ha presentato il 31.01.2023 l’edizione 2022 dell’Indice di Percezione della Corruzione (CPI). Il CPI 2022 colloca l’Italia al 41esimo posto, con un punteggio di 56. L’Indice di Percezione della Corruzione, elaborato annualmente da Transparency International, classifica i Paesi in base al livello di corruzione percepita nel settore pubblico, attraverso l’impiego di 13 strumenti di analisi e di sondaggi rivolti ad esperti provenienti dal mondo del business.
I CHIARIMENTI DELLA GUARDIA DI FINANZA (PRESENTATI DURANTE TELEFISCO 2023) SU REATI TRIBUTARI, DISCIPLINA 231/2001 E RICICLAGGIO
La Guardia di Finanza durante Telefisco 2023 ha fornito una serie di chiarimenti in merito alle verifiche di adeguatezza e idoneità del modello organizzativo adottato dalla società dove gli indici più rilevanti approfonditi in sede di tale controllo sono la mappatura delle aree aziendali esposte al rischio-reato, la regolamentazione della formazione del personale, l’attuazione delle decisioni dei vertici aziendali …
RISCHIO INFILTRAZIONI MAFIOSE: L’IMPRENDITORE E’ TENUTO A RICHIEDERE L’ISCRIZIONE ALLA WHITE LIST
L’ANAC attraverso un Comunicato del 17.01.2023 del Presidente Giuseppe Busia ha chiarito che, se il bando di gara prevede affidamenti di attività anche solo parzialmente riconducibili a quelle a rischio infiltrazioni mafiose, l’operatore economico è tenuto a richiedere l’iscrizione alle white list della Prefettura, mentre la stazione appaltante è obbligata ad accertare che l’impresa che partecipa alla gara risulti iscritta alla lista.
LA CONFISCA PER EQUIVALENTE NON E’ RETROATTIVA NEI REATI TRIBUTARI
La Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 3238 del 04.10.2022 depositata il 25.01.2023 ha sancito il principio per cui non può essere confiscato per equivalente il profitto del reato tributario commesso prima del 31 gennaio 2019, se il delitto si è prescritto, a nulla rilevando una precedente condanna non definitiva.
Il caso sottoposto al vaglio della Corte riguardava due imputati per reati tributari assolti in appello per intervenuta prescrizione con conferma della confisca per equivalente del profitto del reato e delle pene accessorie.
PIANO ANTICORRUZIONE E PIAO: ANAC DIFFERISCE LA SCADENZA AL 31 MARZO 2023
Con un comunicato del Presidente di ANAC Giuseppe Busia reso in data 24 gennaio 2023 l’Autorità Nazionale Anticorruzione proroga al 31 marzo 2023 l’iniziale termine del 31 gennaio 2023 per approvare il Piano triennale 2023-2025 su corruzione e trasparenza e il Piano su organizzazione e attività delle amministrazioni.