La Terza Sezione del Consiglio di Stato con la sentenza n. 1101 del 25.01.2024 depositata il 02.02.2024, nel respingere l’appello, si è espressa in materia di interdittiva antimafia e ha applicato il principio secondo cui, proprio quando dietro la singola realtà d’impresa vi è un nucleo familiare particolarmente compatto e coeso, è statisticamente più facile che coloro i quali sono apparentemente al di fuori delle singole realtà aziendali possano curarne (o continuare a curarne) la gestione o, comunque, interferire in quest’ultima facendo leva sui più stretti congiunti.
CREDITO SORTO ANTECEDENTEMENTE ALLA CONFISCA PREVENTIVA E PROVA DELLA BUONA FEDE DEL TERZO NELL’AMMISSIONE DEL PASSIVO
La Sesta Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 4005 del 30.11.2023 depositata il 30.01.2024 ha enunciato il seguente principio di diritto: «In tema di ammissione allo stato passivo di un credito sorto anteriormente alla confisca di prevenzione non vi sono limiti probatori in ordine alla dimostrazione della buona fede del creditore, che pertanto, potrà essere riconosciuta anche sulla base di elementi indiziari ed in assenza della documentazione relativa alle verifiche concernenti le condizioni reddituali e patrimoniali del debitore al momento del finanziamento, ove la mancata conservazione di tali documenti sia giustificata dal notevole lasso temporale intercorso tra la chiusura del rapporto e la confisca di prevenzione».
INDICE DI PERCEZIONE DELLA CORRUZIONE: L’ITALIA SI CONFERMA AL 42° POSTO SU 180 PAESI
Il 30 gennaio 2024 è stato presentato a Roma, presso lo Spazio Europa della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, l’annuale Rapporto sull’Indice di percezione della corruzione (CPI), curato da Transparency International Italia.
IL REATO DI BANCAROTTA FRAUDOLENTA IMPROPRIA DA REATO SOCIETARIO
La Quinta Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 3197 del 13 settembre 2023 depositata il 26 gennaio 2024 ha richiamato i principi elaborati dalla giurisprudenza di legittimità in sede di interpretazione del disposto dell’art. 223, comma 2, n. 1), l. fall. con particolare riferimento alla fattispecie di causazione o di aggravamento del dissesto, determinata dalla condotta illecita di cui all’art. 2621 c.c., in tema di false comunicazioni sociali.
OBBLIGO DI SEGNALAZIONE: SANZIONI AMMINISTRATIVE PER LE VIOLAZIONI DELLA DISCIPLINA ANTIRICICLAGGIO
La Seconda Sezione della Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 2129 depositata il 22.01.2024 si è pronunciata in tema di sanzioni in caso di violazione della disciplina antiriciclaggio e ha così accolto, con rinvio, il ricorso promosso dal Ministero dell’Economia contro la sentenza di assoluzione di un professionista da parte della Corte d’Appello di Roma.
ANAC: IN ITALIA TRA IL 2015 ED IL 2022 SONO CRESCIUTE LE INTERDITTIVE ANTIMAFIA
L’ANAC ha reso noto che le interdittive antimafia comunicate al Casellario ANAC hanno avuto un incremento costante tra il 2015 ed il 2022, quando se ne sono contate 1.129 (nel 2019 erano state soltanto 633), con un aumento maggiore soprattutto rispetto al numero di procedure bandite, mentre il totale delle imprese attive si è lievemente ridotto.
INFORMATIVA ANTIMAFIA: LA SUA FUNZIONE DI «FRONTIERA AVANZATA»
La Terza Sezione del Consiglio di Stato con la sentenza n. 614 del 07.12.2023 depositata il 19.01.2024, richiamando una ormai consolidata giurisprudenza amministrativa (tra le tante, Cons. Stato, Sez. III, 16 giugno 2023, n. 5964; Cons. Stato, Sez. III, 22 maggio 2023, n. 5024; Cons. Stato, Sez. III, 27 dicembre 2019, n. 8882; Cons. Stato, Sez. III, 5 settembre 2019, n. 6105; Cons. Stato, Sez. III, 20 febbraio 2019, n. 1182), ha affermato che l’informativa antimafia implica una valutazione discrezionale da parte dell’autorità prefettizia in ordine al pericolo di infiltrazione mafiosa, capace di condizionare le scelte e gli indirizzi dell’impresa
DDL 808
Presso la Commissione Giustizia del Senato è terminato l’esame degli emendamenti al disegno di legge di iniziativa governativa in materia di modifiche al codice penale, al codice di procedura penale, e all’ordinamento giudiziario nonché al codice dell’ordinamento militare. Il testo, conclusi i lavori in Commissione, dovrebbe giungere in Aula tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio 2024.
CRISI D’IMPRESA: REGIME PROCEDURALE DEL CRAM-DOWN FISCALE
La Sezione Prima della Suprema Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 1033 depositata il 10.01.2024, ha affermato il seguente principio di diritto: “L’istituto del c.d. cram-down fiscale disciplinato nell’art. 180, comma 4, l. fall. non dà luogo ad un tertium genus di giudizio di omologazione del concordato preventivo, ma segue il regime procedurale ordinario, che contempla il reclamo ex art. 183 l. fall. (art. 180, comma 4, l. fall.) ovvero quello semplificato, che ne esclude la proponibilità (art. 180, comma 3, l. fall.), a seconda che siano proposte o meno opposizioni”.
ANAC: COMUNICATO DEL PRESIDENTE PER LA PUBBLICITA’ LEGALE DEI BANDI DI GARA TRAMITE LA BANCA DATI ANAC
In data 10 gennaio 2024 con un comunicato il Presidente di ANAC, Avv. Giuseppe Busia, ha fornito le indicazioni per l’assolvimento degli obblighi di pubblicità legale dei bandi di gara in ambito nazionale.
INTERDITTIVA ANTIMAFIA ED ESCLUSIONE DELL’ESCUSSIONE DELLA GARANZIA
La Terza Sezione del Consiglio di Stato con la sentenza n. 392 depositata in data 12 gennaio 2024, nel respingere l’appello, ha affermato che l’art. 103 d.lgs. n. 50/2016 (Codice dei contratti pubblici) impone che sussistano due condizioni al ricorrere delle quali la stazione appaltante è legittimata a riscuotere la cauzione definitiva: che vi sia un inadempimento contrattuale imputabile all’aggiudicatario e che risulti, allo stesso tempo, pregiudizievole per l’Amministrazione.
ANAC: DAL 2 GENNAIO 2024 SCATTA LA DIGITALIZZAZIONE DEGLI APPALTI, NOVITA’ ANCHE IN MATERIA DI PUBBLICITA’ LEGALE E TRASPARENZA
Come previsto dal nuovo Codice degli appalti, a partire dal 2 gennaio 2024 scatta la digitalizzazione dell’intero ciclo degli appalti e dei contratti pubblici che si applica a tutti i contratti di appalto o concessione, di qualunque importo, nei settori ordinari e nei settori speciali.
PERICOLO DI INFILTRAZIONE MAFIOSA ED INTERDITTIVA ANTIMAFIA
La Terza Sezione del Consiglio di Stato con la sentenza n. 142 pubblicata il 4 gennaio 2024 ha ribadito che: “il pericolo di infiltrazione mafiosa deve essere valutato secondo un ragionamento induttivo, di tipo probabilistico, che non richiede di attingere un livello di certezza oltre ogni ragionevole dubbio, tipica dell’accertamento finalizzato ad affermare la responsabilità penale, e quindi fondato su prove, ma che implica una prognosi assistita da un attendibile grado di verosimiglianza, sulla base di indizi gravi, precisi e concordanti, sì da far ritenere ‘più probabile che non’, appunto, il pericolo di infiltrazione mafiosa (v., per tutte, Cons. Stato, sez. III, 30 gennaio 2019, n. 758; Cons. Stato, sez. III, 3 maggio 2016, n. 1743)”.
CAMPAGNA SPONSOR 2024
ADVISORA Associazione è lieta di annunciare l’avvio di una nuova campagna di ricerca sponsorizzazioni, finalizzata a sostenere le #attività #convegnistiche, #scientifiche e di #impegno nel #sociale che si svolgeranno nel #2024 su tutto il #territorio #nazionale.
CONFISCA DISPOSTA NEI CONFRONTI DELL’ENTE RESPONSABILE DI UN ILLECITO AMMINISTRATIVO DIPENDENTE DA REALTO E PRESCRIZIONE
La Prima Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza n. 50729 del 20 ottobre 2023 (depositata il 19 dicembre 2023), ha annullato senza rinvio un’ordinanza della Corte d’Appello di Reggio Calabria ricordando che la confisca di cui all’art. 19 d.lgs. n. 231/2001, quale sanzione dell’illecito amministrativo dipendente dal reato, è certamente assoggettata al regime di prescrizione delineato dall’art. 22 dello stesso decreto. La giurisprudenza della medesima Corte ha già precisato infatti che tale termine riguarda tanto l’illecito, che non può più essere perseguito decorsi cinque anni dalla consumazione del reato presupposto, quanto la sanzione amministrativa definitivamente irrogata, che dovrà essere riscossa o altrimenti eseguita, a pena di estinzione, entro il termine di cinque anni dal passaggio in giudicato della sentenza pronunciata a carico della persona giuridica; fatti salvi, per la sanzione, gli effetti di eventuali cause interruttive rilevanti a norma del codice civile (Cass. pen., Sez. I, 5 maggio 2021, n. 31854).
ESCLUSIONE DALLA GARA DELL’OPERATORE ECONOMICO E PROVVEDIMENTI INTERDITTIVI
La Terza Sezione del Consiglio di Stato, con la sentenza n. 10994 del 14.12.2023 depositata in data 19.12.2023, ha affermato che l’art. 80, comma 5, lettera f), del Codice dei contratti pubblici prevede, quale causa di esclusione, l’ipotesi in cui «l’operatore economico sia stato soggetto alla sanzione interdittiva di cui all’articolo 9, comma 2, lettera c) del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231 o ad altra sanzione che comporta il divieto di contrarre con la pubblica amministrazione, compresi i provvedimenti interdittivi di cui all’articolo 14 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81».