D.M. N. 99/2023: REGOLAMENTO RELATIVO AL FUNZIONAMENTO DELLA BANCA DATI DELLE ASTE GIUDIZIARIE

D.M. N. 99/2023: REGOLAMENTO RELATIVO AL FUNZIONAMENTO DELLA BANCA DATI DELLE ASTE GIUDIZIARIE

In data 28.07.2023 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 175 il decreto del Ministero della Giustizia 11 luglio 2023, n. 99, contenente il «Regolamento relativo al funzionamento della banca dati relativa alle aste giudiziarie, ai sensi dell’articolo 26, comma 6, decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 149».

EROGAZIONE DEI CONTRIBUTI STATALI ED INTERDITTIVA ANTIMAFIA

EROGAZIONE DEI CONTRIBUTI STATALI ED INTERDITTIVA ANTIMAFIA

La Sesta Sezione del Consiglio di Stato con la sentenza n. 7317 del 13.07.2023 depositata il 26.07.2023 nel rigettare l’appello proposto da (…) s.p.a. avverso una sentenza emessa dal T.A.R. per il Piemonte ha statuito il principio secondo cui i contributi (nelle specie, agevolazioni per le piccole e medie imprese) sono erogabili solo se il beneficiario è in regola con la normativa antimafia e gli stessi devono essere revocati nel caso in cui un’interdittiva antimafia venga emessa successivamente all’erogazione del contributo stesso.

CRISI D’IMPRESA: NOVITA’ PER GLI ISTITUTI DEL CCII DOPO L’APPROVAZIONE ALLA CAMERA DEL D.D.L. “RIFORMA FISCALE”

CRISI D’IMPRESA: NOVITA’ PER GLI ISTITUTI DEL CCII DOPO L’APPROVAZIONE ALLA CAMERA DEL D.D.L. “RIFORMA FISCALE”

Nella seduta del 12 luglio, con 182 voti favorevoli e 97 contrari, la Camera ha approvato il disegno di legge delega al Governo per la riforma fiscale (il testo A.C. 1038-75-A), approvato dal Consiglio dei Ministri il 16 marzo 2023, contenente le modifiche introdotte in sede referente dalla VI Commissione Finanze, che ne aveva concluso l’esame il 5 luglio 2023.

INTERDITTIVA ANTIMAFIA: LA “DIFESA SOCIALE AVANZATA” AVVERSO I TENTATIVI DI INFILTRAZIONE MAFIOSA

INTERDITTIVA ANTIMAFIA: LA “DIFESA SOCIALE AVANZATA” AVVERSO I TENTATIVI DI INFILTRAZIONE MAFIOSA

La Terza Sezione del Consiglio di Stato con sentenza n. 7061 del 22 giugno 2023, pubblicata il 19 luglio 2023, ha respinto l’appello proposto avverso la sentenza emessa dal Tribunale Ammnistrativo Regionale per la Calabria – Sezione distaccata di Reggio Calabria e ha affermato che, secondo la consolidata interpretazione giurisprudenziale, l’adozione delle misure interdittive, giustificata dall’accertata sussistenza, a carico dell’impresa da esse attinta, di “tentativi di infiltrazione mafiosa” ex art. 91, comma 5, d.lgs. 6 settembre 2011, n. 159, costituisce espressione della funzione di “difesa sociale avanzata” che lo strumento in questione è normativamente finalizzato a realizzare.

CRISI DI IMPRESA: CRITERI E METODI PER IL CALCOLO DEL COMPENSO SPETTANTE AL COMMISSARIO GIUDIZIALE IN UNA PROCEDURA DI CONCORDATO PREVENTIVO

CRISI DI IMPRESA: CRITERI E METODI PER IL CALCOLO DEL COMPENSO SPETTANTE AL COMMISSARIO GIUDIZIALE IN UNA PROCEDURA DI CONCORDATO PREVENTIVO

Con l’ordinanza n. 19143 la Sezione Prima Civile della Suprema Corte di Cassazione, nel rigettare il ricorso e confermare la decisione resa dal giudice del merito, si è pronunciata in tema di criteri e metodi per il calcolo del compenso spettante al Commissario giudiziale in una procedura di concordato preventivo ritenendo corretta la soluzione adottata dal Tribunale di Crotone di liquidare il compenso del Commissario giudiziale in base all’attivo inventariato, …

AUTONOMIA DEL PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO DI PREVENZIONE (INTERDITTIVA ANTIMAFIA) RISPETTO A QUELLO PENALE DI REPRESSIONE DEI REATI

AUTONOMIA DEL PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO DI PREVENZIONE (INTERDITTIVA ANTIMAFIA) RISPETTO A QUELLO PENALE DI REPRESSIONE DEI REATI

Il caso esaminato dal Consiglio di Stato riguarda il ricorso in appello proposto da (…) in proprio e nella qualità di legale rappresentante della società (…) avverso una sentenza emessa dal TAR Emilia-Romagna, sede di Bologna, che ha respinto i ricorsi per l’annullamento di interdittive antimafia emesse nei loro confronti dal Prefetto di Rimini.Il caso esaminato dal Consiglio di Stato riguarda il ricorso in appello proposto da (…) in proprio e nella qualità di legale rappresentante della società (…) avverso una sentenza emessa dal TAR Emilia-Romagna, sede di Bologna, che ha respinto i ricorsi per l’annullamento di interdittive antimafia emesse nei loro confronti dal Prefetto di Rimini.Il caso esaminato dal Consiglio di Stato riguarda il ricorso in appello proposto da (…) in proprio e nella qualità di legale rappresentante della società (…) avverso una sentenza emessa dal TAR Emilia-Romagna, sede di Bologna, che ha respinto i ricorsi per l’annullamento di interdittive antimafia emesse nei loro confronti dal Prefetto di Rimini.

PRESENTATA LA PROPOSTA DI LEGGE PER LIMITARE LA RESPONSABILITA’ DEL COLLEGIO SINDACALE (MODIFICHE ALL’ART. 2407 C.C.)

PRESENTATA LA PROPOSTA DI LEGGE PER LIMITARE LA RESPONSABILITA’ DEL COLLEGIO SINDACALE (MODIFICHE ALL’ART. 2407 C.C.)

Presentata in Parlamento una proposta di legge, su iniziativa della deputata Schifone, per limitare la responsabilità dei componenti dei collegi sindacali delle società. Con il comunicato stampa del 6 luglio 2023, il CNDCEC esprime grande soddisfazione per la presentazione di una proposta di legge che punta a ridefinire i profili di responsabilità civile degli organi di controllo. La proposta di revisionare la responsabilità civile degli organi di controllo delle società di capitali e di introdurre una sua migliore delimitazione è una richiesta avanzata da tempo dal Consiglio nazionale dei commercialisti che auspica che “la proposta di legge possa avere un iter parlamentare rapido per giungere il prima possibile alla definitiva approvazione”.

INFORMAZIONE INTERDITTIVA ANTIMAFIA E TENTATIVO DI INFILTRAZIONE MAFIOSA

INFORMAZIONE INTERDITTIVA ANTIMAFIA E TENTATIVO DI INFILTRAZIONE MAFIOSA

La Terza Sezione del Consiglio di Stato, con sentenza n. 6553 pubblicata il 5 luglio 2023, ha ricordato che affinché possa legittimamente emettersi un provvedimento interdittivo è sufficiente il “tentativo di infiltrazione” avente lo scopo di condizionare le scelte dell’impresa, anche se tale scopo non si è in concreto realizzato. Da tale premessa consegue che, per individuare una siffatta ipotesi di “pericolo”, è sufficiente che gli elementi raccolti, una volta esaminati in modo non atomistico ma unitario “offrano una trama di elementi ‘eloquenti’ tali da indurre, nella loro connessione sinergica, a prospettare una prognosi di rischio di condizionamento mafioso ‘più probabile che non’”.

COMMETTE IL REATO DI RICICLAGGIO CHI ACCETTA IL TRANSITO TRAMITE BONIFICO SUL PROPRIO CONTRO DEL DENARO PROVENIENTE DA FRODE INFORMATIVA PERPETRATA DA TERZI

COMMETTE IL REATO DI RICICLAGGIO CHI ACCETTA IL TRANSITO TRAMITE BONIFICO SUL PROPRIO CONTRO DEL DENARO PROVENIENTE DA FRODE INFORMATIVA PERPETRATA DA TERZI

La Sezione Seconda della Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 29346 depositata il 06.07.2023 nel rigettare i ricorsi ha affermato che integra il delitto di riciclaggio la condotta di chi, senza aver concorso nel delitto presupposto, metta a disposizione il proprio conto corrente per ostacolare l’identificazione della provenienza delittuosa del denaro, da altri precedentemente ricavato quale profitto conseguito del reato di frode informatica, consentendone il trasferimento tramite bonifici bancari.

DAL 1° LUGLIO 2023 SONO DIVENTATI OPERATIVI IL NUOVO CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI E L’OBBLIGO DI QUALIFICAZIONE DELLE STAZIONI APPALTANTI

DAL 1° LUGLIO 2023 SONO DIVENTATI OPERATIVI IL NUOVO CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI E L’OBBLIGO DI QUALIFICAZIONE DELLE STAZIONI APPALTANTI

Il 1° aprile 2023 è entrato in vigore il d.lgs. n. 36/2023 (Codice dei contratti pubblici) ma tutti gli operatori economici hanno dovuto attendere il successivo 1° luglio per l’operatività delle nuove regole tra le quali l’obbligo di qualificazione delle stazioni appaltanti. Per effettuare le procedure di acquisizione di forniture e servizi di importo superiore alle soglie previste per gli affidamenti diretti (140.000 euro) e per l’affidamento di lavori d’importo superiore a 500.000 euro, le stazioni appaltanti devono essere qualificate.

SUSSISTE IL REATO DI FALSE COMUNICAZIONI SOCIALI PER IL DEBITO IN BILANCIO SENZA GIUDICATO

SUSSISTE IL REATO DI FALSE COMUNICAZIONI SOCIALI PER IL DEBITO IN BILANCIO SENZA GIUDICATO

La Sezione Seconda Penale della Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 27970 depositata in data 27.06.2023 nel rigettare il ricorso ha affermato che commette il reato di false comunicazioni sociali l’amministratore che annulla il debito tributario e rileva contestualmente una sopravvenienza attiva nonostante la vittoria in primo grado del giudizio tributario e lo sgravio da parte dell’Ufficio. Trattandosi, infatti, di una situazione temporanea e non definitiva occorre una valutazione prudenziale e corretta.

SEZIONI UNITE: L’AVVIO DELLA PROCEDURA FALLIMENTARE NON PRECLUDE IL PROVVEDIMENTO DI SEQUESTRO FINALIZZATO ALLA CONFISCA

SEZIONI UNITE: L’AVVIO DELLA PROCEDURA FALLIMENTARE NON PRECLUDE IL PROVVEDIMENTO DI SEQUESTRO FINALIZZATO ALLA CONFISCA

Con informazione provvisoria del 22 giugno 2023, le Sezioni Unite Penali della Corte di Cassazione hanno risolto la seguente questione di diritto: “se, in caso di fallimento dichiarato anteriormente alla adozione del provvedimento cautelare di sequestro preventivo, …