CONCORDATO FALLIMENTARE: LA CASSAZIONE SI PRONUNCIA SUI LIMITI DI RESPONSABILITA’

CONCORDATO FALLIMENTARE: LA CASSAZIONE SI PRONUNCIA SUI LIMITI DI RESPONSABILITA’

La Prima Sezione Civile della Suprema Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 31107 del 26.10.2023 depositata l’08.11.2023, nel rigettare il ricorso, ha affermato il seguente principio: “la previsione del secondo periodo dell’ultimo comma dell’articolo 124 della legge fallimentare, in forza del quale il proponente può limitare gli impegni assunti con il concordato ai soli creditori ammessi al passivo, anche provvisoriamente, e a quelli che hanno proposto opposizione allo stato passivo o domanda di ammissione tardiva al tempo della proposta, pone una preclusione processuale, senza distinzione fra creditori chirografari e non, destinata a operare a condizione che lo stato passivo sia stato dichiarato esecutivo, né confligge con il precetto dettato dal precedente terzo comma della medesima disposizione”.

TRAFFICO ILLECITO DI RIFIUTI: RISPARMIO DI SPESA COME FORMA DI PROFITTO

TRAFFICO ILLECITO DI RIFIUTI: RISPARMIO DI SPESA COME FORMA DI PROFITTO

La Terza Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione con sentenza n. 45314 del 4 ottobre 2023 depositata il 10 novembre 2023 si è pronunciata in merito al reato di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti e ha riaffermato il principio secondo cui il profitto di un reato può consistere in un risparmio di spesa. Tale principio è ormai ampiamente consolidato nella giurisprudenza di legittimità ed è stato affermato con estrema chiarezza in almeno due decisioni delle Sezioni Unite (S.U., n. 188374 del 31/01/2013, Adami, Rv. 255036-01, in materia di reati tributari, e S.U., n. 38343 del 24/04/2014, Espenhahn, Rv. 261117-01, in materia di reati colposi).

AUTORICICLAGGIO: IL REIMPIEGO DELLE DISPONIBILITA’ DELLA FALLITA IN ALTRE ATTIVITA’ IMPRENDITORIALI

AUTORICICLAGGIO: IL REIMPIEGO DELLE DISPONIBILITA’ DELLA FALLITA IN ALTRE ATTIVITA’ IMPRENDITORIALI

La Sezione Quinta Penale della Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 45285 del 03.10.2023 pubblicata il 09.11.2023 ha ribadito che, come affermato dalla giurisprudenza della medesima Corte, alla quale lo stesso Collegio ritiene di conformarsi, “sussiste concorso tra il reato di bancarotta per distrazione e quello di autoriciclaggio nel caso in cui alla condotta distrattiva di somme di denaro faccia seguito un’autonoma attività dissimulatoria

FALLIMENTO: IL CREDITO DA RECESSO NON HA ALCUNA “PARENTELA ONTOLOGICA” CON IL CREDITO DA FINANZIAMENTO

FALLIMENTO: IL CREDITO DA RECESSO NON HA ALCUNA “PARENTELA ONTOLOGICA” CON IL CREDITO DA FINANZIAMENTO

La Sezione Prima della Suprema Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 30725 depositata il 06.11.2023 che rinvia, peraltro, al Tribunale di Milano per un nuovo esame della fattispecie, ha stabilito che al credito derivante dal recesso del socio non si applica la disciplina sulla postergazione di cui all’art. 2467 c.c., neanche nel caso in cui la società sia sottoposta a procedura concorsuale e la richiesta di liquidazione della quota derivante dal recesso sia stata avanzata in sede di insinuazione al passivo.

CONFISCA DI PREVENZIONE E PRESUNZIONE DI ILLECEITA’ DEI BENI

CONFISCA DI PREVENZIONE E PRESUNZIONE DI ILLECEITA’ DEI BENI

La Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza n. 44022 del 12.10.2023 pubblicata il 02.11.2023, nel respingere i ricorsi, ha stabilito che, in tema di confisca di prevenzione, la presunzione di illecita provenienza dei beni ha natura di presunzione relativa e per l’assolvimento dell’onere probatorio posto a carico del soggetto inciso è sufficiente la mera allegazione di fatti, situazioni o eventi che, ove riscontrabili, siano idonei, “ragionevolmente e plausibilmente”, ad indicare la lecita provenienza dei beni.

CONFISCA PER SPROPORZIONE E REGIME PROBATORIO

CONFISCA PER SPROPORZIONE E REGIME PROBATORIO

La Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 43932 del 04.11.2022 depositata il 31.10.2023 ha ribadito che, in caso di confisca allargata ex art. 240-bis c.p., dall’accertata sproporzione tra guadagni e patrimonio, che spetta alla pubblica accusa provare, scatta una presunzione iuris tantum d’illecita accumulazione patrimoniale, che può essere superata dall’interessato, specialmente nel caso di confusione tra risorse di provenienza lecita e illecita, sulla base di specifiche e verificate allegazioni, dalle quali si possa desumere la legittima provenienza del bene confiscato attingendo al patrimonio legittimamente accumulato.

INFORMAZIONE PROVVISORIA DELLA CASSAZIONE IN TEMA DI CONFISCA C.D. ALLARGATA

INFORMAZIONE PROVVISORIA DELLA CASSAZIONE IN TEMA DI CONFISCA C.D. ALLARGATA

Le Sezioni Unite della Suprema Corte di Cassazione con l’informativa provvisoria n. 14/2023 emessa nella Camera di Consiglio del 26.10.2023 si sono espresse sulla seguente questione controversa:

“Se per il soggetto destinatario di un provvedimento di confisca c.d. allargata o di sequestro finalizzato a tale tipo di confisca il divieto – già stabilito dall’art. 12-sexies, comma 1, d.l. 8 giugno 1992, n. 306, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 1992, n. 356, come sostituito dall’art. 31 della legge 17 ottobre 2017, n. 161 e oggi previsto dall’art. 240-bis, comma 1, c.p. – di giustificare la legittima provenienza dei beni sul presupposto che il denaro utilizzato per acquistarli sia provento o reimpiego dell’evasione fiscale, valga anche per i cespiti acquistati prima del 19/11/2017, ossia prima del giorno di entrata in vigore dell’art. 31 l. n. 161/2017”.

LE PREROGATIVE NELL’ACCESSO AL CREDITO DELLE IMPRESE SOTTRATTE ALLA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA

LE PREROGATIVE NELL’ACCESSO AL CREDITO DELLE IMPRESE SOTTRATTE ALLA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA

Advisora presenta il Talk dal titolo: “Le prerogative nell’accesso al credito delle imprese sottratte alla criminalità organizzata”, che si terrà venerdì 10 novembre 2023, ore 18.00-19.00, all’interno del quale si parlerà di strumenti finanziari dedicati ex art. 41-bis e procedure di accesso, rapporti con gli intermediari finanziari nelle diverse fasi del sequestro, obblighi e responsabilità dell’Amministratore Giudiziario nella gestione dei beni.

RICICLAGGIO: IL REATO SI PERFEZIONA QUANDO IL SOGGETTO OSTACOLA L’IDENTIFICAZIONE DELLA PROVENIENZA DEL BENE

RICICLAGGIO: IL REATO SI PERFEZIONA QUANDO IL SOGGETTO OSTACOLA L’IDENTIFICAZIONE DELLA PROVENIENZA DEL BENE

La Sezione Prima della Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 43503 dell’01.12.2022 depositata in data 26.10.2023 ha ribadito che “il reato di riciclaggio si consuma nel porre in essere operazioni in modo da ostacolare l’identificazione della provenienza del bene, attraverso una attività che, con riferimento al caso dei veicoli, impedisce il collegamento degli stessi con il proprietario che ne è stato spogliato, in ciò distinguendosi dal delitto di ricettazione. Per la configurabilità del reato, inoltre, non è necessario che sia efficacemente ‘impedita’ la tracciabilità del percorso del bene provento di reato, ma è sufficiente anche che essa sia solo ‘ostacolata’” (cfr., in precedenza, Sez. 2 del 9 marzo 2015, n. 26208, Rv. 264369).

CODICE APPALTI E BANCA DATI DIGITALE ANAC: DAL 1° GENNAIO 2024 SI RAFFORZA COLLABORAZIONE TRA ANAC E CONSIP

CODICE APPALTI E BANCA DATI DIGITALE ANAC: DAL 1° GENNAIO 2024 SI RAFFORZA COLLABORAZIONE TRA ANAC E CONSIP

Con un comunicato del 17.10.2023 ANAC specifica che dal 1° gennaio 2024 si rafforza la collaborazione tra ANAC e CONSIP finalizzata a garantire massima trasparenza ed efficienza anche nella digitalizzazione degli appalti pubblici. Un processo di rinnovamento, disciplinato dagli artt. 19-36 d.lgs. n. 36/2023 (nuovo Codice dei contratti pubblici), che dovrebbe acquisire piena efficacia dal 1° gennaio 2024. Con l’art. 23 viene disciplinata la Banca dati nazionale dei contratti pubblici istituita presso l’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC).

RESPONSABILITA’ DEL PRESTANOME PER I REATI AMBIENTALI E IN TEMA DI SICUREZZA SUL LAVORO

RESPONSABILITA’ DEL PRESTANOME PER I REATI AMBIENTALI E IN TEMA DI SICUREZZA SUL LAVORO

La Terza Sezione della Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 42236 depositata il 17.10.2023, dichiarando inammissibile il ricorso di una “amministratrice di diritto”, ha stabilito che non vi è l’obbligo di fornire una particolare motivazione per riconoscere la responsabilità dell’amministratore di diritto di una società nella commissione di reati ambientali e prevenzionistici a carattere colposo.

INTERDITTIVA ANTIMAFIA ED “INFLUENZA RECIPROCA” DI COMPORTAMENTI ALL’INTERNO DELLA FAMIGLIA

INTERDITTIVA ANTIMAFIA ED “INFLUENZA RECIPROCA” DI COMPORTAMENTI ALL’INTERNO DELLA FAMIGLIA

Con sentenza n. 9016 depositata il 17 ottobre 2023, la Terza Sezione del Consiglio di Stato ha affermato che i rapporti di parentela possono supportare la misura preventiva ma a condizione – come insegna la sentenza della Corte costituzionale n. 57 del 26 marzo 2020 – che assumano un’intensità tale da far ritenere una conduzione familiare e una “regia collettiva” dell’impresa, nel quadro di usuali metodi mafiosi fondati sulla regìa “clanica”.