La Prima Sezione del Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia con la sentenza n. 1401 depositata il 05.06.2023 nel rigettare l’impugnativa, sottolinea come il rischio di condizionamento mafioso dell’impresa possa essere ravvisato anche ove i rappresentanti e gli amministratori della stessa non abbiano partecipato all’attività delittuosa, ma si siano comunque avvalsi, ancorché inconsapevolmente, dell’aiuto o del supporto delle associazioni mafiose, prestandosi così ad incrementarne il potere di etero-direzione ed i profitti illeciti.
SEQUESTRO FINALIZZATO ALLA CONFISCA DEL DENARO COME PROFITTO O PREZZO DEL REATO
La Seconda Sezione della Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 25275 del 23 febbraio 2023, depositata il 12 giugno 2023, ha ribadito il principio recentemente espresso dalle Sezioni Unite ossia che la confisca del denaro costituente profitto o prezzo del reato, comunque rinvenuto nel patrimonio dell’autore della condotta, e che rappresenti l’effettivo accrescimento patrimoniale monetario conseguito, va sempre qualificata come diretta, e non per equivalente, in considerazione della natura fungibile del bene, con la conseguenza che non è ostativa alla sua adozione l’allegazione o la prova dell’origine lecita della specifica somma di denaro oggetto di apprensione (Cass. pen., Sez. Un., 27 maggio 2021, n. 42415).
BREVI SPUNTI DI RIFLESSIONE SULLA NORMATIVA DEL CODICE ANTIMAFIA DI GABRIELLA MARIA CASELLA
La Presidente del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Gabriella Maria Casella, nelle sue riflessioni sulla normativa antimafia non ha esitato a definire la normativa lacunosa e bisognosa di correttivi. Al tempo stesso, però, ha confermato la centralità del sistema di prevenzione antimafia che “assolve ad una funzione regolatrice del tessuto sociale e disvelatrice degli interessi economici che di esso si alimentano per trarne strumenti di ricchezza e di espansione speculativa”.
CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA, SENTENZA NELLA CAUSA C-545/21 DEPOSITATA L’ 08.06.2023: APPALTO IRREGOLARE ANCHE SENZA UNA SENTENZA DI CONDANNA
La Corte di Giustizia Europea con la sentenza emessa nella causa C-545/21 ha statuito che l’irregolarità di una gara d’appalto può dipendere da comportamenti corruttivi non necessariamente riconosciuti da una sentenza penale di condanna.
ANAC – RELAZIONE ANNUALE DELL’AUTORITA’ NAZIONALE ANTICORRUZIONE SULL’ATTIVITA’ SVOLTA NEL 2022
Il giorno 8 giugno 2023 il Presidente dall’ANAC, Giuseppe Busia, ha tenuto alla Camera dei Deputati la Relazione annuale dell’attività dell’Autorità Nazionale Anticorruzione.
ASSONIME PUBBLICA IL CASO N. 4/2023
Il 30 maggio 2023 ASSONIME (Associazione fra le società italiane per azioni) ha pubblicato il Caso n. 4/2023 dal titolo “Di cosa rispondono gli amministratori nelle organizzazioni complesse? La gestione del rischio nei gruppi d’imprese e la responsabilità penale: il caso Viareggio”. Con la presente analisi ASSONIME commenta l’ulteriore tappa della nota vicenda i cui esiti giurisprudenziali pongono degli interrogativi sulla questione dell’allocazione delle responsabilità nell’ambito del gruppo di imprese.
RIMESSA ALLE SEZIONI UNITE LA SEQUENTE QUESTIONE RELATIVA ALLA CONFISCA ALLARGATA
Rimessa alle Sezioni Unite la seguente questione relativa alla confisca allargata: se il divieto di giustificare la legittima provenienza dei beni valga anche per i cespiti acquisiti prima dell’entrata in vigore della norma del 2017
IL SEQUESTRO PREVENTIVO IN CASO DI ACCORDO TRA CONTRIBUENTE E FISCO DEVE TENERE PRESENTE I RATEI GIA’ VERSATI
La Terza Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 23962 depositata il 05.06.2023 ha dichiarato che il sequestro preventivo in caso di accordo tra contribuente e Fisco deve tenere presenti i ratei già versati.
OPEN KNOWLEDGE – 7 GIUGNO 2023 BENEVENTO- AZIENDE CONFISCATE E’ IL MOMENTO DI RICONOSCERLE, REINTEGRARLE, RIUTILIZZARLE
Save the date!
7 giugno Camera di commercio Irpinia Sannio (Benevento) ore 10 – 13
Il progetto OK “Open Knowledge” coordinato da Unioncamere, persegue le finalità e gli obiettivi definiti dal Ministero dell’Interno nell’ambito delle azioni previste dal Programma Nazionale legalità. L’esigenza dalla quale nasce il progetto è, in particolare, quella di consolidare e possibilmente incrementare la conoscenza da parte di tutti gli attori istituzionali assieme anche al mondo associativo imprenditoriale del fenomeno delle aziende confiscate alla criminalità organizzata. Conoscenza da incrementare anche grazie al ricorso a bacini informativi in grado di supportare le strategie e le azioni volte alla valorizzazione delle aziende confiscate.
OPEN KNOWLEDGE – 6 GIUGNO 2023 AVELLINO – AZIENDE CONFISCATE E’ IL MOMENTO DI RICONOSCERLE, REINTEGRARLE, RIUTILIZZARLE
Save the date!
6 giugno Camera di commercio Irpinia Sannio (Avellino) ore 10 – 13
Il progetto OK “Open Knowledge” coordinato da Unioncamere, persegue le finalità e gli obiettivi definiti dal Ministero dell’Interno nell’ambito delle azioni previste dal Programma Nazionale legalità. L’esigenza dalla quale nasce il progetto è, in particolare, quella di consolidare e possibilmente incrementare la conoscenza da parte di tutti gli attori istituzionali assieme anche al mondo associativo imprenditoriale del fenomeno delle aziende confiscate alla criminalità organizzata. Conoscenza da incrementare anche grazie al ricorso a bacini informativi in grado di supportare le strategie e le azioni volte alla valorizzazione delle aziende confiscate.
ANAC AVVIA LE CONSULTAZIONI ON LINE PER L’ADOZIONE DELLE LINEE GUIDA WHISTLEBLOWING
Dall’01.06.2023 nel sito ANAC è disponibile la consultazione on line sullo “Schema di Linee guida in materia di protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione e protezione delle persone che segnalano violazioni delle disposizioni normative nazionali – procedure per la presentazione e gestione delle segnalazioni esterne” (Whistleblowing) che dovranno essere adottate sentito il Garante per la protezione dei dati personali. Gli Stakeholder interessati possono far pervenire le proprie osservazioni sul documento posto in consultazione esclusivamente mediante la compilazione del questionario on line entro il 15.06.2023.
RISCHIO DI INFILTRAZIONE O DI CONDIZIONAMENTO MAFIOSO ED INTERDITTIVA ANTIMAFIA
La Terza Sezione del Consiglio di Stato con la sentenza n. 5227 del 29 maggio 2023, è nuovamente intervenuta in tema di interdittiva antimafia pronunciandosi su un ricorso promosso avverso una sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria che aveva ritenuto un’informativa interdittiva antimafia (di cui era stato richiesto l’annullamento), emessa nei confronti di (…) dal Prefetto di Crotone, validamente fondata su un “ampio e solido compendio di elementi indiziari”.
SEQUESTRO FINALIZZATO ALLA CONFISCA DELLE SOMME DELLA SOCIETA’ SE L’INDAGATO, DOPO LE DIMISSIONI DA AMMINISTRATORE, CONTINUA AD ESSERE UN SOCIO DI RIFERIMENTO ATTRAVERSO QUOTE POSSEDUTE IN VIA DIRETTA O INDIRETTA
La Seconda Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 23590 depositata il 30.05.2023 ha affermato che è consentito il sequestro finalizzato alla confisca delle somme della società se l’indagato, dopo le dimissioni da amministratore, continua a essere un socio di riferimento attraverso quote possedute in via diretta o indiretta.
LESIONI COLPOSE AGGRAVATE DALLA VIOLAZIONE DELLA NORMATIVA ANTINFORTUNISTICA E RESPONSABILITA’ DELL’ENTE
La Quarta Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 22683 del 21.04.2023 depositata il 26.05.2023 afferma che permane la responsabilità amministrativa dell’ente anche se il reato commesso da chi riveste in azienda la posizione di garanzia risulta prescritto quando emerge che dal comportamento illecito del responsabile ne è derivato un risparmio per la società che ha mancato di garantire e aggiornare gli strumenti per assicurare la sicurezza.
CONCESSIONARIO DI SERVIZIO PUBBLICO E LEGGITIMITA’ DEL PROTOCOLLO DI LEGALITA’
La Sezione III del Consiglio di Stato con la sentenza n. 4970/2023 pubblicata il 18 maggio 2023, respingendo l’appello e confermando la legittimità dei provvedimenti impugnati, afferma che non è illegittima l’applicazione del protocollo di legalità nei confronti di un concessionario di servizio pubblico, giacché, in presenza di un’interdittiva antimafia, la revoca delle autorizzazioni commerciali di cui sia titolare il soggetto attinto dalla medesima costituisce per l’Amministrazione un atto dovuto e non la conseguenza dell’operatività illegittima di un protocollo di legalità.
CONTRATTI PUBBLICI E INFORMATIVA ANTIMAFIA
Con ordinanza del 25 luglio 2022, iscritta al n. 113 del registro ordinanze 2022, il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, Sezione Prima ter, ha sollevato, in riferimento agli artt. 3, 23, 41 e 42 della Costituzione, questioni di legittimità costituzionale del combinato disposto dell’art. 32, commi 7 e 10, d.l. 24 giugno 2014, n. 90 (Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l’efficienza degli uffici giudiziari),