LA TUTELA DEL WHISTLEBLOWER NELLA DIVULGAZIONE DELLE NOTIZIE DI INTERESSE PUBBLICO

LA TUTELA DEL WHISTLEBLOWER NELLA DIVULGAZIONE DELLE NOTIZIE DI INTERESSE PUBBLICO

Con la sentenza Halet contro Lussemburgo, ricorso 21884/2018, depositata il 14 febbraio 2023, la Grande Camera della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha esteso la tutela riconosciuta dall’art. 10 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo al whistleblower che divulga informazioni fiscali da lui possedute in ragione dell’attività lavorativa svolta ponendo alla base di tale estensione la scelta di anteporre agli obblighi di riservatezza l’interesse pubblico su notizie di ambito generale.

L’ACCERTAMENTO DEL MAGGIOR REDDITO DEL SOCIO OCCULTO

L’ACCERTAMENTO DEL MAGGIOR REDDITO DEL SOCIO OCCULTO

La Suprema Corte, Sezione V, con l’ordinanza n. 3584/2023 del 06.02.2023 ha accolto il ricorso dell’Agenzia delle Entrate avverso una sentenza emessa dalla Commissione Tributaria della Regione Veneto che aveva accolto l’appello proposto dal contribuente nei confronti di una sentenza di rigetto relativamente ad un avviso di accertamento di un maggior reddito nella qualità di socio occulto. Ad avviso della Corte l’ipotesi di una ristretta base societaria consente l’emissione dell’avviso di accertamento nei confronti dei contribuenti persone fisiche sul presupposto della distribuzione degli utili extracontabili.

ANAC: PROGETTO EUROPEO DI GEMELLAGGIO ITALIA – PALESTINA ALL’INSEGNA DELLA LOTTA ALLA CORRUZIONE

ANAC: PROGETTO EUROPEO DI GEMELLAGGIO ITALIA – PALESTINA ALL’INSEGNA DELLA LOTTA ALLA CORRUZIONE

L’ANAC si è aggiudicata il progetto (della durata di due anni e finanziato dall’Unione Europea) di gemellaggio europeo con la Palestina in nome dell’Anti-corruzione e del rafforzamento della Pubblica Integrità, il cui obiettivo sarà “Rafforzare la governance democratica in Palestina”, che fa seguito a un memorandum d’intesa tra le autorità anticorruzione italiana e palestinese firmato nel dicembre 2021.

LA PROVA DELLA QUALIFICA DI “AMMINISTRATORE DI FATTO” NEI REATI TRIBUTARI

LA PROVA DELLA QUALIFICA DI “AMMINISTRATORE DI FATTO” NEI REATI TRIBUTARI

La Suprema Corte con la sentenza n. 5577 del 09.02.2023 ha annullato senza rinvio la sentenza emessa nei confronti di uno dei due ricorrenti a causa della intervenuta prescrizione di alcuni reati rinviando ad altra sezione della Corte di Appello di Roma limitatamente ai residui reati a lui ascritti affermando che la tenuta della contabilità non costituisce, di per sé, atto gestorio dell’ente, nemmeno se si tratta, come nel caso di specie, di “contabilità separata”.

L’UTILIZZO SOCIALE DEI BENI CONFISCATI ALLA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA LETTO ATTRAVERSO UN’ANALISI CONDOTTA DALLA ANBSC

L’UTILIZZO SOCIALE DEI BENI CONFISCATI ALLA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA LETTO ATTRAVERSO UN’ANALISI CONDOTTA DALLA ANBSC

L’Agenzia Nazionale per i Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata ha condotto un’analisi da cui è emerso che, sui circa 400 beni destinati agli Enti Territoriali che per le loro caratteristiche hanno ricevuto l’attenzione della stampa, la maggior parte degli stessi è stato utilizzato per scopi sociali (svolgimento di attività culturali, ricreative o formazione professionale) e solo una parte limitata per scopi istituzionali.  Lo ha reso noto il Ministero dell’Interno con un comunicato stampa.

EVENTO: LA POLITICA CRIMINALE E L’ECONOMIA LEGALE: IL BILANCIAMENTO NECESSARIO TRA LE ESIGENZE DI EFFICIENZA DELL’AZIONE DI CONTRASTO E LA TUTELA DEL MERCATO E DEI TERZI

EVENTO: LA POLITICA CRIMINALE E L’ECONOMIA LEGALE: IL BILANCIAMENTO NECESSARIO TRA LE ESIGENZE DI EFFICIENZA DELL’AZIONE DI CONTRASTO E LA TUTELA DEL MERCATO E DEI TERZI

Si è svolto lo scorso 3 febbraio, nella prestigiosa Aula Magna dell’Università Statale di Milano, il Convegno dal titolo “La politica criminale e l’economia legale: il bilanciamento necessario tra le esigenze di efficienza dell’azione di contrasto e la tutela del mercato e dei terzi”.

FALLIMENTO E SEQUESTRO PREVENTIVO: I BENI RICOMPRESI NELL’ATTIVO FALLIMENTARE POSSONO ESSERE OGGETTO DI SEQUESTRO PREVENTIVO

FALLIMENTO E SEQUESTRO PREVENTIVO: I BENI RICOMPRESI NELL’ATTIVO FALLIMENTARE POSSONO ESSERE OGGETTO DI SEQUESTRO PREVENTIVO

Con la sentenza n. 5255, depositata il 07.02.2023, la Sezione III della Suprema Corte ha ritenuto non fondato il ricorso proposto avverso una ordinanza di rigetto emessa dal Tribunale di Trani di una  richiesta di riesame proposta da un curatore fallimentare avverso il decreto di sequestro preventivo con cui era stata applicata, a carico di due società, la predetta misura cautelare, finalizzata alla confisca diretta, per l’importo corrispondente al profitto del reato di omesso versamento di ritenute (art. 10 d.lgs. n. 74/2000).

AMMINISTRAZIONE GIUDIZIARIA DI IMPRESA SOGGETTA A MISURA PREVENTIVA E PROSECUZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO

AMMINISTRAZIONE GIUDIZIARIA DI IMPRESA SOGGETTA A MISURA PREVENTIVA E PROSECUZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO

La Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, con l’ordinanza n. 1600 depositata il 19.01.2023 rigetta il ricorso e conferma la sentenza impugnata del Tribunale di Roma con la quale era stata respinta la domanda proposta da una dipendente volta alla declaratoria dell’illegittimità dell’atto di risoluzione del rapporto emesso dagli amministratori giudiziali di una s.r.l. sottoposta a sequestro preventivo, ex art. 56 d.lgs. n. 159 del 2011.  La Corte afferma che, in caso di amministrazione giudiziaria di impresa soggetta a misura preventiva, il rapporto di lavoro non può proseguire di diritto con l’amministrazione, ma solo a seguito di apposito provvedimento autorizzativo del Giudice Delegato.

INTERDITTIVA ANTIMAFIA E ACCESSO ALLA MISURA PREVENTIVA DEL CONTROLLO GIUDIZIARIO

INTERDITTIVA ANTIMAFIA E ACCESSO ALLA MISURA PREVENTIVA DEL CONTROLLO GIUDIZIARIO

La Terza Sezione del Consiglio di Stato, con la sentenza n. 1275 pubblicata il 07 febbraio 2023, pronunciandosi in tema di misura preventiva del controllo giudiziario, ha respinto il ricorso proposto dalla Prefettura di Salerno, dal Ministero dell’Interno avverso una sentenza emessa dal Tar per la Campania – Sezione distaccata di Salerno –  di accoglimento della domanda di annullamento proposta dalla società (…) ricorrente destinataria di un provvedimento interdittivo della Prefettura di Salerno incentrato sul pericolo di condizionamento della società da parte della criminalità organizzata.

RIFORMA APPALTI ED ILLECITO D.LGS. N. 231/2001: LA CONTESTAZIONE DELL’ILLECITO 231/01 QUALE CAUSA DI ESCLUSIONE DALLA GARA

RIFORMA APPALTI ED ILLECITO D.LGS. N. 231/2001: LA CONTESTAZIONE DELL’ILLECITO 231/01 QUALE CAUSA DI ESCLUSIONE DALLA GARA

Nello schema di Decreto Legislativo di riforma del Codice dei contratti pubblici, la cui entrata in vigore è prevista entro il prossimo 31 marzo 2023 è contenuta una importante previsione ossia che la contestata o accertata commissione di uno dei reati di cui al d.lgs. n. 231/2001 integra una delle cause di “illecito professionale” che potrà essere tenuta in considerazione dalla stazione appaltante per escludere l’ente dalla gara d’appalto.

AUTORICICLAGGIO: LA CLAUSOLA DI NON PUNIBILITA’ E’ ESCLUSA SE LA SOMMA E’ ELEVATA

AUTORICICLAGGIO: LA CLAUSOLA DI NON PUNIBILITA’ E’ ESCLUSA SE LA SOMMA E’ ELEVATA

La Sezione II della Corte di Cassazione con la sentenza n. 4855 depositata il 03.02.2023 precisa le condizioni per l’applicazione della non punibilità in materia di autoriciclaggio chiarendo che tale clausola non opera a favore dell’autore di varie fattispecie di reati presupposto che, ottenuti profitti illeciti in denaro, effettua sia operazioni di movimentazione bancarie sia plurimi acquisti di beni mobili e immobili allo stesso intestati.

MISURE DI PREVENZIONE E STRUMENTI PER LA GESTIONE DELLA AZIENDE SEQUESTRATE E CONFISCATE

MISURE DI PREVENZIONE E STRUMENTI PER LA GESTIONE DELLA AZIENDE SEQUESTRATE E CONFISCATE

L’analisi degli adeguati assetti organizzativi nell’ambito delle procedure del Codice antimafia è diventato un obbligo / dovere ineludibile per l’amministratore giudiziario in applicazione delle modifiche del Codice civile introdotte dal Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza, che si innesta nella più generale analisi della continuità aziendale nel caso di misure applicate ad interi compendi aziendali e/o a partecipazioni societarie.

GLI OBBLIGHI E LE OPPORTUNITA’ DEL NUOVO CODICE DELLA CRISI DI IMPRESA E DELL’INSOLVENZA PER L’AMMINISTRATORE GIUDIZIARIO

GLI OBBLIGHI E LE OPPORTUNITA’ DEL NUOVO CODICE DELLA CRISI DI IMPRESA E DELL’INSOLVENZA PER L’AMMINISTRATORE GIUDIZIARIO

Con la definitiva entrata in vigore del d.lgs. 12 gennaio 2019, n. 14, ed i conseguenti obblighi di adeguati assetti organizzativi, destinati (anche) a rilevare eventuali squilibri di carattere patrimoniale o economico-finanziario che rendono probabile la crisi o l’insolvenza, ci si interroga se tale normativa sia applicabile anche all’attività gestoria posta in essere dall’amministratore giudiziario, nominato ai sensi degli artt. 35 e ss. d.lgs. 6 settembre 2011, n. 159, nell’ambito dei sequestri di prevenzione di interi compendi aziendali o di quote totalitarie di società di capitali.

CORRUZIONE, PUBBLICATA LA CLASSIFICA DI TRASPARENCY: L’ITALIA MIGLIORA ANCORA – AL 41° POSTO SU 180 PAESI

CORRUZIONE, PUBBLICATA LA CLASSIFICA DI TRASPARENCY: L’ITALIA MIGLIORA ANCORA – AL 41° POSTO SU 180 PAESI

AGI – Transparency International ha presentato il 31.01.2023 l’edizione 2022 dell’Indice di Percezione della Corruzione (CPI). Il CPI 2022 colloca l’Italia al 41esimo posto, con un punteggio di 56. L’Indice di Percezione della Corruzione, elaborato annualmente da Transparency International, classifica i Paesi in base al livello di corruzione percepita nel settore pubblico, attraverso l’impiego di 13 strumenti di analisi e di sondaggi rivolti ad esperti provenienti dal mondo del business.