Advisora Destinazione Beni
Casa del Jazz Viale di Porta Ardeatina – Roma

La complessità della gestione dei patrimoni confiscati dallo Stato, in particolare gli immobili, soprattutto se organizzati in attività d’impresa, prescinde dalle criticità obiettivamente rilevabili nell’azione di loro assegnazione e destinazione una volta confiscati: la complessità è insita nel processo finalizzato all’immissione di questi beni nel circuito virtuoso dell’utilizzo pubblico o sociale.

In questo processo, l’amministratore giudiziario, attore principale della gestione del patrimonio sottoposto al sequestro, non può non essere coinvolto. Sin dalla prima fase della gestione occorre, infatti, affrontare responsabilmente le problematiche connesse al possibile utilizzo futuro del bene nell’ipotesi di una sua confisca definitiva; si tratta di un contributo che si rivela necessario affinché lo Stato voglia far seguire, all’azione di repressione ed apprensione dei beni frutto di attività illecite, una funzione di rigenerazione di questi beni, un messaggio positivo e di speranza ed un’azione culturale a vasto raggio.

Alcune Sezioni di Misure di Prevenzione dei Tribunali italiani hanno già implementato delle misure volte a responsabilizzare ulteriormente gli amministratori giudiziari sul tema della destinazione dei beni confiscati, promuovendo iniziative dirette a sensibilizzare le gestioni giudiziarie verso un’attenta analisi dei beni sequestrati ed a preparare al meglio la fase post-confisca. Alcune hanno, persino, favorito soluzioni temporanee di assegnazione e destinazione, anticipando così i tempi della confisca definitiva.

ADVISORA crede nel contributo anticipatore dell’amministratore giudiziario nella fase del sequestro. L’amministratore giudiziario oggi, oltre a fornire il suo contributo informativo per la banca dati Open Re.G.I.O. dell’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati, deve conoscere il processo di destinazione ed assegnazione dei beni confiscati, le sue criticità di fondo ed offrire così un contributo fattivo sin dalla fase iniziale del sequestro. ADVISORA crede, infatti, che anticipare le problematiche alla fase del sequestro significhi creare le condizioni ottimali per facilitare l’assegnazione e la destinazione dei beni confiscati e rendere più fluido, veloce ed efficace il processo complessivo.

ADVISORA promuove, pertanto, tale approccio dell’amministrazione giudiziaria. L’amministratore giudiziario deve, laddove possibile, dissodare e preparare il terreno, dialogare con i diversi portatori di interesse, misurarsi con i bisogni del territorio e sviluppare ipotesi realistiche che possano, al momento giusto, tradursi in realtà.

Mai come adesso ADVISORA crede in questo ruolo dell’amministratore giudiziario. Lasciare un immobile vuoto, abbandonato e magari oggetto di vandalismo significa dare un messaggio di inadeguatezza dell’azione dello Stato. Far perdere il lavoro ad un dipendente di un’azienda confiscata a causa dello stallo che si può creare con la confisca della stessa significa autorizzare quel dipendente a convincersi che “con la mafia si lavora, dunque si mangia”. Mai come adesso ADVISORA pensa che questo approccio anticipatore sia una questione imprescindibile, strategica, che va al di là dalla normativa di riferimento. Una responsabilità anche dell’amministratore giudiziario.

Per questo, ADVISORA promuove convegni e seminari specifici volti ad approfondire con gli amministratori giudiziari, le Regioni, i Comuni e le Onlus le problematiche dell’assegnazione e della destinazione dei beni confiscati, partecipa a programmi e progetti volti a migliorare il processo di destinazione ed assegnazione dei beni confiscati e supporta, in primis, i Comuni e le Onlus per il riutilizzo sociale dei beni confiscati. ADVISORA intende poi aprire un dialogo fattivo con i Tribunali e le Sezioni competenti per promuovere azioni e metodologie di lavoro in grado di divenire buone pratiche dell’azione dell’amministratore giudiziario. Ed è proprio in questa prospettiva che prende forma la nostra idea di amministratore giudiziario quale soggetto “facilitatore” nel complesso coacervo delle problematiche sottese alla gestione dei patrimoni sottoposti a sequestri penali e di prevenzione.