La Terza Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 26787 depositata il 21.06.2023 ha stabilito che non viene meno il vantaggio goduto se dopo il compimento del reato i suoi presupposti vengano rimossi e che l’estinzione dell’ente per incorporazione in altra società non equivale alla condizione di morte dell’imputato.
Confisca e restituzione del bene al terzo interessato
La Sezione Terza Penale della Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 26499 ha affermato che in una confisca è irrilevante ai fini della restituzione del bene al terzo interessato la delibera societaria che ha previsto la distribuzione di dividendi.
Misure di prevenzione e presupposti per l’ablazione dei beni patrimoniali
La Prima Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 24420 del 13 aprile 2023 (dep. 7 giugno 2023) si è pronunciata su un ricorso proposto avverso un provvedimento emesso dalla Corte d’Appello di Torino di conferma di un provvedimento deliberato dal Tribunale di Torino con cui era stata disposta la confisca dei beni nella disponibilità di (…), già sottoposti a sequestro preventivo.
Le misure di self-cleaning sono rilevanti se adottate nel corso della gara
Il Consiglio di Stato con la sentenza n. 5897 pubblicata in data 15.06.2023, nell’accogliere l’appello proposto, ha ritenuto che la giurisprudenza più recente, anche della stessa Sezione (cfr. Cons. Stato, sez. III, 20 febbraio 2023, nn. 1700 e 1719), ha superato l’impostazione per cui le misure di self-cleaning sono irrilevanti se adottate nel corso della gara, in quanto destinate a valere solo per il futuro, in favore di una lettura maggiormente in linea con i principi europei per cui le predette misure vanno sempre valutate dalla stazione appaltante.
Riforma Cartabia: reati fiscali e confisca obbligatoria
La Terza Sezione della Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 25317 depositata il 13.06.2023 ha giudicato inammissibile il ricorso presentato dalla difesa di un imputato cui erano stati contestati i reati di dichiarazione fraudolenta e di emissione di fatture per operazioni inesistenti, …
Ingerenze tra giudicato penale ed interdittiva antimafia
La Prima Sezione del Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia con la sentenza n. 1401 depositata il 05.06.2023 nel rigettare l’impugnativa, sottolinea come il rischio di condizionamento mafioso dell’impresa possa essere ravvisato anche ove i rappresentanti e gli amministratori della stessa non abbiano partecipato all’attività delittuosa, ma si siano comunque avvalsi, ancorché inconsapevolmente, dell’aiuto o del supporto delle associazioni mafiose, prestandosi così ad incrementarne il potere di etero-direzione ed i profitti illeciti.
Sequestro finalizzato alla confisca del denaro come profitto o prezzo del reato
La Seconda Sezione della Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 25275 del 23 febbraio 2023, depositata il 12 giugno 2023, ha ribadito il principio recentemente espresso dalle Sezioni Unite ossia che la confisca del denaro costituente profitto o prezzo del reato, comunque rinvenuto nel patrimonio dell’autore della condotta, e che rappresenti l’effettivo accrescimento patrimoniale monetario conseguito, va sempre qualificata come diretta, e non per equivalente, in considerazione della natura fungibile del bene, con la conseguenza che non è ostativa alla sua adozione l’allegazione o la prova dell’origine lecita della specifica somma di denaro oggetto di apprensione (Cass. pen., Sez. Un., 27 maggio 2021, n. 42415).
Corte di Giustizia Europea, sentenza emessa nella causa C-545/21 depositata l’08.06.2023: appalto irregolare anche senza una sentenza di condanna
La Corte di Giustizia Europea con la sentenza emessa nella causa C-545/21 ha statuito che l’irregolarità di una gara d’appalto può dipendere da comportamenti corruttivi non necessariamente riconosciuti da una sentenza penale di condanna.
LE IMPRESE E IL RISCHIO DI APPLICAZIONE DI MISURE DI PREVENZIONE ANTIMAFIA: I MODELLI ORGANIZZATIVI COME STRUMENTO DI RISOLUZIONE DELLE CRITICITA’
Sono aperte le iscrizioni al Convegno che si svolgerà il 10 maggio presso l’Università degli Studi di Torino, aula Cavallerizza, dal tema “La tutela delle aziende dal pericolo mafioso: il Modello 231 da strumento preventivo a strumento salvifico dell’impresa colpita da misure antimafia”.
Rimessa alle Sezioni Unite la seguente questione relativa alla confisca allargata
Rimessa alle Sezioni Unite la seguente questione relativa alla confisca allargata: se il divieto di giustificare la legittima provenienza dei beni valga anche per i cespiti acquisiti prima dell’entrata in vigore della norma del 2017
Il sequestro preventivo in caso di accordo tra contribuente e Fisco deve tenere presente i ratei già versati
La Terza Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 23962 depositata il 05.06.2023 ha dichiarato che il sequestro preventivo in caso di accordo tra contribuente e Fisco deve tenere presenti i ratei già versati.
Rischio di infiltrazione o di condizionamento mafioso ed interdittiva antimafia
La Terza Sezione del Consiglio di Stato con la sentenza n. 5227 del 29 maggio 2023, è nuovamente intervenuta in tema di interdittiva antimafia pronunciandosi su un ricorso promosso avverso una sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria che aveva ritenuto un’informativa interdittiva antimafia (di cui era stato richiesto l’annullamento), emessa nei confronti di (…) dal Prefetto di Crotone, validamente fondata su un “ampio e solido compendio di elementi indiziari”.
Sequestro finalizzato alla confisca delle somme della società se l’indagato, dopo le dimissioni da amministratore, continua a essere un socio di riferimento attraverso quote possedute in via diretta o indiretta
La Seconda Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 23590 depositata il 30.05.2023 ha affermato che è consentito il sequestro finalizzato alla confisca delle somme della società se l’indagato, dopo le dimissioni da amministratore, continua a essere un socio di riferimento attraverso quote possedute in via diretta o indiretta.
Lesioni colpose aggravate dalla violazione della normativa antinfortunistica e responsabilità dell’ente
La Quarta Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 22683 del 21.04.2023 depositata il 26.05.2023 afferma che permane la responsabilità amministrativa dell’ente anche se il reato commesso da chi riveste in azienda la posizione di garanzia risulta prescritto quando emerge che dal comportamento illecito del responsabile ne è derivato un risparmio per la società che ha mancato di garantire e aggiornare gli strumenti per assicurare la sicurezza.
Concessionario di servizio pubblico e legittimità del protocollo di legalità
La Sezione III del Consiglio di Stato con la sentenza n. 4970/2023 pubblicata il 18 maggio 2023, respingendo l’appello e confermando la legittimità dei provvedimenti impugnati, afferma che non è illegittima l’applicazione del protocollo di legalità nei confronti di un concessionario di servizio pubblico, giacché, in presenza di un’interdittiva antimafia, la revoca delle autorizzazioni commerciali di cui sia titolare il soggetto attinto dalla medesima costituisce per l’Amministrazione un atto dovuto e non la conseguenza dell’operatività illegittima di un protocollo di legalità.
Contratti pubblici e informativa antimafia
Con ordinanza del 25 luglio 2022, iscritta al n. 113 del registro ordinanze 2022, il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, Sezione Prima ter, ha sollevato, in riferimento agli artt. 3, 23, 41 e 42 della Costituzione, questioni di legittimità costituzionale del combinato disposto dell’art. 32, commi 7 e 10, d.l. 24 giugno 2014, n. 90 (Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l’efficienza degli uffici giudiziari),