Tentativi di infiltrazione mafiosa e interdittiva antimafia

Tentativi di infiltrazione mafiosa e interdittiva antimafia

La Terza Sezione del Consiglio di Stato con la sentenza n. 5097 del 13.04.2023 depositata il 23.05.2023 ha accolto l’appello proposto dal Ministero dell’Interno e dalla Prefettura di Napoli e ribadito che l’interdittiva antimafia è provvedimento amministrativo al quale deve essere riconosciuta natura cautelare e preventiva, in un’ottica di bilanciamento tra la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica e la libertà di iniziativa economica riconosciuta dall’art. 41 Cost.

Il Consiglio Europeo approva il Regolamento sui mercati delle cripto-attività

Il Consiglio Europeo approva il Regolamento sui mercati delle cripto-attività

Il Consiglio Europeo ha approvato il 16 maggio 2023 il Regolamento sui mercati delle cripto-attività (MiCA – Markets in Crypto Assets) che tutelerà gli investitori aumentando la trasparenza e istituendo un quadro globale per gli emittenti e i prestatori di servizi che comprende il rispetto delle norme antiriciclaggio.

In caso di prescrizione del reato presupposto, il giudice deve procedere all’accertamento autonomo della responsabilità amministrativa della persona giuridica

In caso di prescrizione del reato presupposto, il giudice deve procedere all’accertamento autonomo della responsabilità amministrativa della persona giuridica

La Quinta Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza n. 21640 del 2 marzo 2023, depositata il 19 maggio 2023, ha annullato senza rinvio la sentenza emessa dalla Corte di Appello di Genova chiarendo che “in tema di responsabilità degli enti in presenza di una declaratoria di prescrizione del reato presupposto, il giudice, ai sensi dell’art. 8, comma 1, lett. b) D.L.vo n. 231 del 2001, deve procedere all’accertamento autonomo della responsabilità amministrativa della persona giuridica nel cui interesse e nel cui vantaggio l’illecito fu commesso che, però, non può prescindere da una verifica, quantomeno incidentale, della sussistenza del fatto di reato (Cass. pen., sez. VI, 25 gennaio 2013, n. 21192; Cass. pen., sez. IV, 18 aprile 2018, n. 22468; vedi anche Cass. pen., sez. IV, 23 maggio 2018, n. 38363)”.

Confisca di prevenzione – in caso di beni indivisibili il comproprietario può chiederne l’assegnazione anche se non è titolare di quota maggioritaria

Confisca di prevenzione – in caso di beni indivisibili il comproprietario può chiederne l’assegnazione anche se non è titolare di quota maggioritaria

La Sezione Sesta Penale della Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza n. 21126 del 30.03.2023 depositata in data 17.05.2023, ha annullato con rinvio la sentenza impugnata affermando il seguente principio di diritto: “in tema di misure di confisca di prevenzione di quote di beni indivisibili, ai fini dell’accoglimento dell’istanza di assegnazione formulata dal terzo comproprietario in buona fede, non è necessario che questo sia titolare di una quota maggioritaria del bene né tantomeno l’accordo con l’Agenzia Nazionale per l’amministrazione dei beni sequestrati e confiscati”.

Nell’interdittiva antimafia il procedimento prefettizio è del tutto autonomo da quello penale

Nell’interdittiva antimafia il procedimento prefettizio è del tutto autonomo da quello penale

La Terza Sezione del Consiglio di Stato con la sentenza n. 4856 pubblicata il 16.05.2023 nel respingere il ricorso ha affermato che l’interdittiva antimafia può essere adottata all’esito della valutazione di un rischio di inquinamento mafioso fondato sul criterio del “più probabile che non”, con un giudizio che può essere integrato da dati di comune esperienza, considerando elementi anche non penalmente rilevanti o non costituenti oggetto di procedimenti o di processi penali o già stati oggetto del giudizio penale, con esito di proscioglimento o di assoluzione (cfr. Cons. Stato, sez. III, 7 aprile 2022, n. 2585).

Misure cautelari – espressa motivazione sul periculum in mora nel sequestro preventivo finalizzato alla confisca anche obbligatoria

Misure cautelari – espressa motivazione sul periculum in mora nel sequestro preventivo finalizzato alla confisca anche obbligatoria

La Terza Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza n. 19325 del 17.01.2023 depositata l’08.05.2023 ha annullato l’ordinanza impugnata con rinvio stabilendo che il provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca obbligatoria ex art. 12-bis d.lgs. n. 74/2000 deve contenere la concisa motivazione anche del “periculum in mora”, da rapportare alle ragioni che rendono necessaria l’anticipazione dell’effetto ablativo rispetto alla definizione del giudizio, dovendosi escludere ogni automatismo decisorio che colleghi la pericolosità alla mera natura obbligatoria della confisca, in assenza di previsioni in senso contrario.

Possibile eseguire la confisca disposta dal giudice UE applicando il d.lgs. n. 137/2015 sul reciproco riconoscimento della confisca

Possibile eseguire la confisca disposta dal giudice UE applicando il d.lgs. n. 137/2015 sul reciproco riconoscimento della confisca

La Terza Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 19459 depositata il 09.05.2023 ha dichiarato inammissibile il ricorso avverso la sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Napoli disponendo che, in attesa delle norme di attuazione del Regolamento UE del 2020 sul riconoscimento reciproco dei provvedimenti di congelamento e confisca previste dalla legge delega n. 127/2022, è possibile eseguire la confisca disposta dal giudice UE applicando il d.lgs. n. 137/2015 sul reciproco riconoscimento della confisca.

Interdittiva antimafia: il giudizio negativo dell’Autorità Prefettizia può essere fondato sulla «contiguità soggiacente» alle consorterie mafiose

Interdittiva antimafia: il giudizio negativo dell’Autorità Prefettizia può essere fondato sulla «contiguità soggiacente» alle consorterie mafiose

La Terza Sezione del Consiglio di Stato, con sentenza n. 4569 pubblicata l’8 maggio 2023, nel respingere l’appello proposto avverso la sentenza emessa dal TAR per la Campania, sede di Napoli, in tema di misure di prevenzione, ha esaminato l’ipotesi in cui il modus vivendi di un imprenditore (nel caso di specie imprenditore sottoposto da lunga data e continuativamente, senza avere mai denunciato …

Revoca del sequestro e restituzione del bene venduto: non è lesiva della tutela dei terzi e della proprietà privata la mancata restituzione di parte delle somme

Revoca del sequestro e restituzione del bene venduto: non è lesiva della tutela dei terzi e della proprietà privata la mancata restituzione di parte delle somme

La Terza Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 18544, depositata il 04.05.2023, ha rigettato il ricorso proposto statuendo che “non può ritenersi lesiva della tutela dei diritti dei terzi e della proprietà privata l’esclusione dell’applicazione dell’art. 46 d.lvo n. 159/2011 nel processo penale nel quale sia stata disposta la revoca del sequestro e la restituzione del bene venduto”.

Nei reati tributari la confisca del denaro rinvenuto sul conto corrente è da ritenersi “diretta” anche quando sia possibile dimostrare la provenienza lecita di quanto oggetto di ablazione

Nei reati tributari la confisca del denaro rinvenuto sul conto corrente è da ritenersi “diretta” anche quando sia possibile dimostrare la provenienza lecita di quanto oggetto di ablazione

La Terza Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 16576 del 01 marzo 2023 depositata il 19 aprile 2023 ha annullato senza rinvio la sentenza impugnata dal titolare di una ditta individuale, imputato per frode fiscale, nei confronti del quale era stata disposta la confisca diretta della somma di denaro rinvenuta sul suo conto corrente stabilendo che nei reati tributari la confisca è diretta e non per equivalente anche se l’ablazione del denaro presente sul conto corrente della società si riferisce a poste attive versate dopo la commissione del reato da parte del suo rappresentante legale.

Interdittive “a cascata” e prova del rischio di infiltrazione mafiosa

Interdittive “a cascata” e prova del rischio di infiltrazione mafiosa

La Terza Sezione del Consiglio di Stato con la sentenza n. 2953 ha affrontato il problema dell’adozione da parte della Prefettura delle c.d. interdittive “a cascata” statuendo che il mero avvalimento – in senso atecnico – di un’impresa interdetta da parte di altra non direttamente gravata da sintomi di contiguità criminale, ai fini dell’esecuzione di una specifica lavorazione, tanto più se per conto di una P.A., non è sufficiente al fine di dimostrare – anche sul piano meramente indiziario – che la seconda sia esposta al rischio di condizionamento mafioso di cui la prima sia risultata portatrice.

Sussistenza del reato tributario di distruzione o occultamento della documentazione contabile dell’impresa ex art. 10 d.lgs. 10 marzo 2000, n. 74

Sussistenza del reato tributario di distruzione o occultamento della documentazione contabile dell’impresa ex art. 10 d.lgs. 10 marzo 2000, n. 74

La Terza Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 14278 del 23 novembre 2022 depositata il 05.04.2023, nel dichiarare inammissibile il ricorso, ha ribadito la sussistenza del reato di occultamento o distruzione di documenti contabili di cui all’art. 10 d.lgs. 10 marzo 2000, n. 74, anche qualora risulti possibile ricostruire il quadro reddituale solo attraverso il reperimento della documentazione mancante presso terzi, a nulla rilevando che tale ricostruzione a posteriori sia agevolata dalle indicazioni dello stesso imputato.