Con sentenza n. 49124 del 02 novembre 2022, depositata il 23 dicembre 2022, la sesta sezione penale della Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio l’ordinanza di sequestro dei conti correnti di una società che aveva ottenuto accesso ai finanziamenti garantiti dallo Stato per le Pmi durante l’emergenza Covid senza dichiarare che società del gruppo erano state raggiunte da informazioni interdittive antimafia ai sensi dell’art. 91 d.lgs. n. 159/2011.
Riforma del Codice degli Appalti: operativa dal 1° aprile 2023 – le principali novità approvate dal Governo
In data 16 dicembre 2022 il Governo ha approvato in esame preliminare un decreto legislativo di riforma del Codice dei contratti pubblici, in attuazione dell’articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n. 78. Lo schema di riforma del Codice dei contratti pubblici presenta numerose novità e rappresenta un passaggio fondamentale per l’attuazione del PNRR.
I presupposti dell’interdittiva antimafia
Nel rigettare l’appello proposto, la terza sezione del Consiglio di Stato richiama i principi dalla stessa già elaborati in materia di interdittive antimafia considerando tali misure volte, in chiave preventiva, a neutralizzare i fattori distorsivi che nell’economia nazionale, in genere, e nei rapporti con la Pubblica amministrazione, in particolare, possono generare la presenza e l’azione di soggetti in rapporto di collegamento qualificato con il crimine organizzato.
Confisca di prevenzione nelle imprese a partecipazione mafiosa
La Sezione V della Suprema Corte con la sentenza n. 47388, nel disporre l’annullamento con rinvio del decreto della Corte di Appello di Torino (limitatamente alla misura ablativa), ha evidenziato la rilevanza di una necessaria verifica dei beni acquisiti e ricadenti nell’arco temporale della pericolosità del soggetto e del momento iniziale del rapporto con il sodalizio mafioso.
Il Governo approva il decreto per il recepimento della direttiva sul whistleblowing – Direttiva UE 1937/2019
Il 9 dicembre 2022 il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legislativo per il recepimento della Direttiva UE 1937/2019 in materia di whistleblowing il cui fine è quello di disciplinare la protezione dei whistleblowers all’interno dell’Unione Europea, tramite norme minime di tutela, indirizzate ad uniformare le normative nazionali.
L’iscrizione alla “white list” come requisito di partecipazione alla procedura di gara a pena di esclusione
Il caso sottoposto alla attenzione del Consiglio di Stato riguardava la richiesta, da parte di ANAC, di riforma della sentenza emessa dal TAR per il Friuli Venezia Giulia che aveva accolto un ricorso avente ad oggetto l’esclusione di una società da una gara indetta dal Comune di Gorizia per l’affidamento in gestione di una casa di riposo per anziani in quanto detta società sarebbe risultata priva al momento della presentazione della domanda di partecipazione del requisito, previsto ex lege, dell’iscrizione alla white list prefettizia per l’attività di ristorazione.
Autoriciclaggio: l’accertamento della condotta dissimulatoria.
Corte di Cassazione, Sezione II, Sentenza n. 46538 del 6 ottobre 2022 (dep. 9 dicembre 2022).
La sezione seconda della Suprema Corte, con sentenza n. 46538 del 6 ottobre 2022 (depositata il 09 dicembre 2022), interviene in tema di autoriciclaggio occupandosi dell’accertamento della condotta dissimulatoria necessaria ai fini dell’integrazione del reato di autoriciclaggio.
La confisca “tributaria” per equivalente e diretta: aspetti di applicazione retroattiva.
CORTE DI CASSAZIONE, Sezione III Penale, Sentenza n. 45426 del 18 ottobre 2022 – depositata il 30 novembre 2022
Con sentenza n. 45426 del 18 ottobre 2022 (dep. 30 novembre 2022), la terza sezione penale della Corte di cassazione, intervenendo in tema di confisca tributaria, ha ribadito il principio secondo cui la confisca diretta, non avendo carattere afflittivo, può essere applicata retroattivamente.
Ne bis in idem, sanzioni tributarie e responsabilità dell’ente.
Il Tribunale di Milano ha accolto la richiesta di archiviazione formulata dalla Procura della Repubblica in merito ad un procedimento avviato nei confronti di una ditta di trasporti a cui era stato contestato il reato di dichiarazione fraudolenta connesso alla intermediazione illecita di manodopera (art. 2 d.lgs. n. 74/2000 e d.lgs. n. 278/2003).
Superbonus, cessione dei crediti e frodi fiscali: il credito d’imposta del cessionario è confiscabile se origina dalla truffa del cedente.
CORTE DI CASSAZIONE, Sezione III Penale, Sentenza n. 45558/2022 del 16 novembre 2022 – depositata il 01 dicembre 2022
La Sezione III della Suprema Corte, con sentenza n. 45558 depositata il 1° dicembre 2022, ha accolto il ricorso promosso dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Parma, annullando, con rinvio, la decisione con cui il Tribunale del riesame aveva disposto il dissequestro di crediti d’imposta che, nell’ambito di un’indagine per truffa sul superbonus 110%, erano stati precedentemente assoggettati a sequestro preventivo finalizzato alla confisca.
Compatibilità tra il commissariamento ed il patteggiamento.
CORTE DI CASSAZIONE, Sez. VI Penale del 28.06.2022 – pubblicata il 26 ottobre 2022 n. 40563
La Suprema Corte con la sentenza n. 40563/2022 ha affermato la compatibilità tra il commissariamento della società, disposto in sostituzione della sanzione accessoria dell’interdizione dall’esercizio dell’attività, e l’applicazione della pena su richiesta delle parti.
Principio di continuità nel possesso dei requisiti di partecipazione alla luce del codice antimafia: effetti dell’interdittiva antimafia e controllo giudiziario.
CONSIGLIO DI STATO, Sezione V, Sentenza n. 8558 del 06.10.2022
Il Consiglio di Stato con la sentenza n. 8558 del 06.10.2022 è chiamato a decidere sulla questione se l’ammissione al controllo giudiziario ex art. 34-bis, comma 7, del Codice antimafia, intervenuta nel corso della procedura di gara dell’appalto, vada intesa esclusivamente come rimedio volto a consentire all’impresa che ne beneficia di partecipare alle procedure d’appalto successivamente indette, oppure se la stessa consenta all’operatore economico di ripristinare la regolarità della propria partecipazione alla gara, intervenendo come effetto sanante retroattivo, tale da porre nel nulla la causa di esclusione derivata dall’essere stato tale operatore destinatario di una interdittiva antimafia emessa in fase di gara.
Reati ambientali e responsabilità dell’ente: azienda sequestrabile.
CORTE DI CASSAZIONE, Sezione II Penale, Sentenza n. 44372/2022 della depositata il 22 novembre 2022
La Sezione Seconda della Cassazione (sentenza n. 44372/2022 del 13.10.2022), con una pronuncia in tema di responsabilità amministrativa dell’ente per reati ambientali commessi dal legale rappresentante nell’interesse o a vantaggio della società, conferma il sequestro preventivo di quote sociali e compendio aziendale di una S.r.l, quote in parte della persona indagata per il reato. Secondo la Suprema Corte l’azienda è responsabile dei reati commessi nel suo interesse dall’amministratore; una responsabilità, ai fini del d.lgs n. 231/2001, deducibile “dall’asservimento della persona giuridica e del plesso aziendale alla realizzazione del reato”.
Il fittizio trasferimento di valori.
CORTE DI CASSAZIONE, Sezione II Penale, Sentenza n. 32571/2022 depositata il 05 settembre 2022 (udienza 13.07.2022)
La Suprema Corte con la sentenza n. 32571/2022 del 05.09.2022 ha fornito alcune precisazioni in ordine al delitto di trasferimento fraudolento di valori ex art. 512 bis c.p. riconoscendo che tale delitto può costituire, di per sé, reato presupposto dei delitti di riciclaggio e autoriciclaggio (artt. 648 bis e 648 ter.1 c.p.).
Confisca di prevenzione: le Sezioni Unite chiariscono il concetto di “prova nuova” rilevante ai fini della revocazione della misura.
CORTE DI CASSAZIONE, Sezioni Unite Penali, Sentenza n. 43668 depositata il 17 novembre 2022 – Presidente Cassano, Relatore De Amicis
Le Sezioni Unite Penali della Corte di Cassazione con la pronuncia n. 43668 del 26 maggio 2022 (depositata il 17 novembre 2022), hanno risolto la seguente questione di diritto: “se, ai fini della revocazione della confisca ai sensi dell’art. 28 del D.L.vo n. 159 del 2011, nella nozione di ‘prove nuove decisive, sopravvenute alla conclusione del procedimento’ debbano includersi, o meno, anche le prove preesistenti alla definizione del giudizio che, sebbene deducibili in tale sede, non siano però state dedotte, e perciò valutate, in conformità alla nozione di prova nuova come elaborata ai fini della revisione nel procedimento penale”.
La Cassazione conferma il sequestro preventivo per caporalato in danno dell’amministratore di fatto della cooperativa che sfrutta la manodopera
Corte di Cassazione, Sezione IV, sentenza n. 34600 del 20.09.2022
Con la sentenza n. 34600 del 20.09.2022, la Suprema Corte ha affermato che è legittimo il sequestro diretto (oltreché per equivalente) delle somme costituenti profitto del reato di caporalato di cui all’art. 603-bis c.p.