Reati fallimentari e responsabilità dell’amministratore di fatto

Reati fallimentari e responsabilità dell’amministratore di fatto

La Quinta Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza n. 36582 del 26 giugno 2024 pubblicata il 2 ottobre 2024, è intervenuta in tema di reati fallimentari ed amministratore di fatto affermando che, in relazione alla bancarotta fraudolenta, i destinatari delle norme di cui agli artt. 216 e 223 l. fall. vanno individuati sulla base delle concrete funzioni esercitate, non già rapportandosi alle mere qualifiche formali ovvero alla rilevanza degli atti posti in essere in adempimento della qualifica ricoperta.

Codice della crisi d’impresa: pubblicato in Gazzetta ufficiale il terzo correttivo

Codice della crisi d’impresa: pubblicato in Gazzetta ufficiale il terzo correttivo

È stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 227 del 27 settembre il d.lgs. 13 settembre 2024, n. 136, recante “Disposizioni integrative e correttive al codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza di cui al d.lgs. 12 gennaio 2019, n. 14”, che introduce una serie di modifiche, per tenere conto dei sopravvenuti impegni assunti con il PNRR, con l’obiettivo di migliorare sia l’impatto della riforma in materia di insolvenza in termini di potenziale efficienza, sia l’effettività e l’efficienza del sistema di gestione della crisi e dell’insolvenza.

Imprese e ambiente: pubblicato in Gazzetta il d.lgs. n. 125/2024 sulla rendicontazione societaria di sostenibilità

Imprese e ambiente: pubblicato in Gazzetta il d.lgs. n. 125/2024 sulla rendicontazione societaria di sostenibilità

Il 10 settembre 2024 è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale n. 212 il d.lgs. 6 settembre 2024 n. 125, che attua la Direttiva 2022/2464/UE (anche nota come Corporate Sustainability Reporting Directive o CSRD) relativamente alla rendicontazione societaria di sostenibilità, ossia l’obbligo per molte imprese italiane di pubblicare già dal 2025 una rendicontazione di sostenibilità secondo i criteri informativi “Esg”. In particolare, poi, viene esteso l’obbligo di rendicontazione di sostenibilità alle grandi imprese non quotate dal 2026 ed alle PMI quotate a partire dal 2027. Inoltre, viene abrogata contestualmente l’attuale disciplina nazionale sulle comunicazioni ambientali delle imprese contenuta nel d.lgs. n. 254/2016.

Interdittiva antimafia: omessa dichiarazione e conseguente annotazione nel Casellario da parte dell’ANAC

Interdittiva antimafia: omessa dichiarazione e conseguente annotazione nel Casellario da parte dell’ANAC

La Sezione Prima Stralcio del T.A.R. per il Lazio, con la sentenza n. 15898 pubblicata il 21 agosto 2024, ha stabilito che la notizia segnalata dalla Stazione appaltante all’ANAC – relativa all’omessa dichiarazione di un’interdittiva antimafia, a conoscenza soltanto dell’operatore economico, non essendo al momento della gara riportata nel Casellario informatico – oggetto di successiva e apposita annotazione a cura dell’Autorità, è non solo pienamente conferente con le finalità di tenuta del Casellario informatico, ma anche necessaria e utile quale potenziale indice rivelatore di inaffidabilità dell’operatore economico “annotato”.

Secondo una recente pronuncia della Cassazione la cancellazione della società equivale alla morte del reo

Secondo una recente pronuncia della Cassazione la cancellazione della società equivale alla morte del reo

La Sesta Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza n. 25648 depositata il 16 settembre 2024, ha affermato che la cancellazione di una società dal Registro delle imprese è equiparabile alla morte del reo ed estingue l’illecito. La pronuncia degli Ermellini ribadisce, quindi, le conclusioni cui era già approdata una parte della giurisprudenza di legittimità, sia pure con la precisazione che è solo l’estinzione fisiologica, e non quella fraudolenta, dell’ente che dà luogo ad un evento assimilabile a quello della morte dell’imputato (Cass. pen., Sezione II, 7 ottobre 2019, n. 41082; Cass. pen., Sezione V, 5 luglio 2021, n. 25492).

Interdittiva antimafia: nuove precisazioni da parte della giurisprudenza amministrativa

Interdittiva antimafia: nuove precisazioni da parte della giurisprudenza amministrativa

CONSIGLIO DI STATO, Sezione III, sentenza n. 7230 del 27.06.2024 pubblicata il 26.08.2024La Terza Sezione del Consiglio di Stato si è pronunciata in materia di interdittiva antimafia in occasione dell’istanza di riforma della sentenza del T.A.R. per la Puglia – Sede di Bari, Sezione Seconda, che aveva respinto il ricorso per l’annullamento dell’interdittiva antimafia adottata dal Prefetto di Barletta – Andria – Trani a carico della società (…).

Responsabilità dell’ente ed incompatibilità assoluta ex art. 39 d.lgs. n. 231/2001

CORTE DI CASSAZIONE, Sezione VI Penale, sentenza n. 34476 del 23.05.2024 depositata il 12.09.2024. La Sezione Sesta della Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza n. 34476 depositata il 12 settembre 2024, ha stabilito che il giudice, prima di dichiarare inammissibile l’istanza di riesame, deve verificare se l’ente era consapevole, al momento della richiesta, di essere indagato e dunque dell’incompatibilità assoluta del suo legale rappresentante indagato a sua volta per il reato presupposto.

Sequestro preventivo: Risoluzione n. 45 del 2 settembre 2024 dell’Agenzia delle Entrate sugli adempimenti fiscali dell’amministratore giudiziario

Sequestro preventivo: Risoluzione n. 45 del 2 settembre 2024 dell’Agenzia delle Entrate sugli adempimenti fiscali dell’amministratore giudiziario

La Risoluzione n. 45 del 2 settembre 2024 dell’Agenzia delle Entrate si concentra sugli obblighi fiscali dell’amministratore giudiziario in caso di sequestro preventivo ai sensi dell’art. 321 c.p.p. e delle relative disposizioni attuative (artt. 92 e 104) ribadendo e ampliando i chiarimenti già forniti in precedenti documenti di prassi (in particolare con la Risoluzione n. 70/2020 e le Risposte n. 276 e n. 496, pubblicate rispettivamente il 21 aprile e il 21 luglio 2021), gli adempimenti dichiarativi e di versamento a cui è tenuto l’amministratore giudiziario durante la gestione dei beni sequestrati.

Composizione negoziata della crisi d’impresa: autorizzazione al trasferimento d’azienda ed estensione degli effetti ai debiti erariali

Composizione negoziata della crisi d’impresa: autorizzazione al trasferimento d’azienda ed estensione degli effetti ai debiti erariali

Il Tribunale di Parma, con ordinanza depositata in data 30 luglio 2024, affrontando il tema dell’autorizzazione al trasferimento d’azienda nell’ambito della composizione negoziata della crisi condizionata al buon esito di quest’ultima, in particolare ha affermato che l’esenzione del trasferimento dei debiti ex art. 2560 c.c. non può essere “avulsa dall’esito positivo della composizione negoziata mediante una delle soluzioni tratteggiate dal dato normativo ed anzi presuppone il successo della composizione negoziata”.

Confisca definitiva di società sottoposta a misura di prevenzione patrimoniale e responsabilità patrimoniale dello Stato

Confisca definitiva di società sottoposta a misura di prevenzione patrimoniale e responsabilità patrimoniale dello Stato

La Terza Sezione Civile della Suprema Corte di Cassazione, con l’ordinanza interlocutoria n. 20991 pubblicata il 26 luglio 2024, ha affrontato la tematica della sussistenza o meno della responsabilità patrimoniale dello Stato per le obbligazioni assunte nei confronti di terzi dall’amministratore giudiziario, al quale è stata affidata l’azienda sottoposta a misura di prevenzione, nel periodo in cui sia già intervenuta la confisca definitiva dell’azienda stessa. La Suprema Corte ha ritenuto opportuno rinviare la questione alla pronuncia delle Sezioni Unite.

Interdittiva antimafia: natura giuridica e sindacabilità in sede giudiziale

Interdittiva antimafia: natura giuridica e sindacabilità in sede giudiziale

La Terza Sezione del Consiglio di Stato, con la sentenza n. 6679 pubblicata il 24 luglio 2024, ha ribadito che il potere interdittivo costituisce espressione del livello marcatamente avanzato in cui il legislatore ha inteso collocare lo strumentario preventivo affidato alla Prefettura ai fini del contrasto dell’ingerenza della criminalità organizzata nei settori di attività nei quali, vedendo coinvolta la P.A. quale parte contrattuale o erogatrice di sovvenzioni o comunque di utilità economicamente o socialmente rilevanti, più pressante si fa l’esigenza di impedire che le risorse pubbliche vengano distolte verso finalità illegali o che comunque concorrano a rafforzare le strutture imprenditoriali che agiscono al di fuori dei canoni della trasparenza e della sana concorrenzialità.

Confisca del profitto del reato ed applicazione della pena su richiesta delle parti nel d.lgs. n. 231/2001

Confisca del profitto del reato ed applicazione della pena su richiesta delle parti nel d.lgs. n. 231/2001

La Sesta Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza n. 30604 pubblicata il 25 luglio 2024, ha affrontato alcune questioni controverse in merito all’istituto dell’applicazione della pena nell’ambito del procedimento a carico degli enti ex d.lgs. 8 giugno 2001, n. 231, affermando che l’accordo sulla pena concluso senza determinare l’importo della confisca sul profitto dell’illecito commesso dall’ente non può essere recepito dal giudice attraverso l’unilaterale determinazione della confisca, poiché l’accordo deve riguardare tutte le sanzioni conseguenti all’illecito, in tal modo evitando che l’ente – dopo aver concordato le sanzioni pecuniarie e interdittive – si veda esposto all’applicazione di una confisca avente connotati particolarmente afflittivi e in relazione alla quale non ha avuto alcuna possibilità concreta di interlocuzione.