Amministrazione straordinaria e partecipazione alle gare

Amministrazione straordinaria e partecipazione alle gare

La Quinta Sezione del Consiglio di Stato con la sentenza n. 7905 del 22.06.2023, pubblicata il 23.08.2023, nel respingere il ricorso si è espressa sulla tematica inerente l’ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria e l’eventuale interferenza con il giudizio di affidabilità del concorrente in una gara, giudizio che spetta unicamente alla stazione appaltante.

Tutela dei terzi in caso di confisca definitiva del bene

Tutela dei terzi in caso di confisca definitiva del bene

La Prima Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 34575 emessa il 18.04.2023 e pubblicata l’08.08.2023, nell’annullare con rinvio l’ordinanza impugnata, è intervenuta in tema di tutela delle ragioni dei terzi in caso di confisca definitiva del bene stabilendo che ai fini del corretto inquadramento della questione giova premettere che il titolo IV del Codice antimafia – all’interno del procedimento volto, a seguito dell’apprensione dei beni in cui si trasfonde la pericolosità sociale del proposto – è specificamente finalizzato all’acquisizione di tali beni, mediante la confisca definitiva “al patrimonio dello Stato liberi da oneri e pesi” (così il testo del primo periodo del comma 1 dell’art. 45 cod. antimafia).

Erogazione dei contributi statali ed interdittiva antimafia

Erogazione dei contributi statali ed interdittiva antimafia

La Sesta Sezione del Consiglio di Stato con la sentenza n. 7317 del 13.07.2023 depositata il 26.07.2023 nel rigettare l’appello proposto da (…) s.p.a. avverso una sentenza emessa dal T.A.R. per il Piemonte ha statuito il principio secondo cui i contributi (nelle specie, agevolazioni per le piccole e medie imprese) sono erogabili solo se il beneficiario è in regola con la normativa antimafia e gli stessi devono essere revocati nel caso in cui un’interdittiva antimafia venga emessa successivamente all’erogazione del contributo stesso.

Interdittiva antimafia: la “difesa sociale avanzata” avverso i tentativi di infiltrazione mafiosa

Interdittiva antimafia: la “difesa sociale avanzata” avverso i tentativi di infiltrazione mafiosa

La Terza Sezione del Consiglio di Stato con sentenza n. 7061 del 22 giugno 2023, pubblicata il 19 luglio 2023, ha respinto l’appello proposto avverso la sentenza emessa dal Tribunale Ammnistrativo Regionale per la Calabria – Sezione distaccata di Reggio Calabria e ha affermato che, secondo la consolidata interpretazione giurisprudenziale, l’adozione delle misure interdittive, giustificata dall’accertata sussistenza, a carico dell’impresa da esse attinta, di “tentativi di infiltrazione mafiosa” ex art. 91, comma 5, d.lgs. 6 settembre 2011, n. 159, costituisce espressione della funzione di “difesa sociale avanzata” che lo strumento in questione è normativamente finalizzato a realizzare.

Crisi di impresa: criteri e metodi per il calcolo del compenso spettante al Commissario giudiziale in una procedura di concordato preventivo

Crisi di impresa: criteri e metodi per il calcolo del compenso spettante al Commissario giudiziale in una procedura di concordato preventivo

Con l’ordinanza n. 19143 la Sezione Prima Civile della Suprema Corte di Cassazione, nel rigettare il ricorso e confermare la decisione resa dal giudice del merito, si è pronunciata in tema di criteri e metodi per il calcolo del compenso spettante al Commissario giudiziale in una procedura di concordato preventivo ritenendo corretta la soluzione adottata dal Tribunale di Crotone di liquidare il compenso del Commissario giudiziale in base all’attivo inventariato, …

La confisca di prevenzione apposta al fabbricato costruito con proventi illeciti si estende al fondo di provenienza lecita

La confisca di prevenzione apposta al fabbricato costruito con proventi illeciti si estende al fondo di provenienza lecita

La Terza Sezione della Corte di Cassazione con la sentenza n. 30520 del 2023 si è espressa riaffermando la “legittimità della confisca di un immobile, realizzato con somme di denaro di illecita provenienza su terreno di provenienza lecita, in quanto i due beni, sul piano economico e funzionale, devono essere valutati unitariamente, non potendo essere suscettibili di un’utilizzazione separata, dovendosi dare maggior rilievo, in ambito penalistico, al maggior valore economico del fabbricato (bene principale) del quale il terreno segue il regime giuridico, quale pertinenza, in conformità agli scopi della prevenzione (Sez. 2, n. 40778/2021)”.

Informazione interdittiva antimafia e tentativo di infiltrazione mafiosa

Informazione interdittiva antimafia e tentativo di infiltrazione mafiosa

La Terza Sezione del Consiglio di Stato, con sentenza n. 6553 pubblicata il 5 luglio 2023, ha ricordato che affinché possa legittimamente emettersi un provvedimento interdittivo è sufficiente il “tentativo di infiltrazione” avente lo scopo di condizionare le scelte dell’impresa, anche se tale scopo non si è in concreto realizzato. Da tale premessa consegue che, per individuare una siffatta ipotesi di “pericolo”, è sufficiente che gli elementi raccolti, una volta esaminati in modo non atomistico ma unitario “offrano una trama di elementi ‘eloquenti’ tali da indurre, nella loro connessione sinergica, a prospettare una prognosi di rischio di condizionamento mafioso ‘più probabile che non’”.

Commette il reato di riciclaggio chi accetta il transito tramite bonifico sul proprio conto del denaro proveniente da frode informatica perpetrata da terzi

Commette il reato di riciclaggio chi accetta il transito tramite bonifico sul proprio conto del denaro proveniente da frode informatica perpetrata da terzi

La Sezione Seconda della Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 29346 depositata il 06.07.2023 nel rigettare i ricorsi ha affermato che integra il delitto di riciclaggio la condotta di chi, senza aver concorso nel delitto presupposto, metta a disposizione il proprio conto corrente per ostacolare l’identificazione della provenienza delittuosa del denaro, da altri precedentemente ricavato quale profitto conseguito del reato di frode informatica, consentendone il trasferimento tramite bonifici bancari.

Sussiste il reato di false comunicazioni sociali per il debito cancellato in bilancio senza giudicato

Sussiste il reato di false comunicazioni sociali per il debito cancellato in bilancio senza giudicato

La Sezione Seconda Penale della Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 27970 depositata in data 27.06.2023 nel rigettare il ricorso ha affermato che commette il reato di false comunicazioni sociali l’amministratore che annulla il debito tributario e rileva contestualmente una sopravvenienza attiva nonostante la vittoria in primo grado del giudizio tributario e lo sgravio da parte dell’Ufficio. Trattandosi, infatti, di una situazione temporanea e non definitiva occorre una valutazione prudenziale e corretta.

I legami di parentela o affinità con soggetti controindicati non possono fondare presunzioni di complicità o condizionamento

I legami di parentela o affinità con soggetti controindicati non possono fondare presunzioni di complicità o condizionamento

La Sezione Terza del Consiglio di Stato con la sentenza n. 6118 del 2023, nel respingere l’appello avverso una sentenza emessa dal Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio concernente lo scioglimento degli organi comunali ex art. 143 d.lgs. n. 267/2000, ha ricordato che i vincoli parentali non hanno di per sé alcuna rilevanza se non vengono dimostrati comportamenti di collusione o di particolare frequentazione tra gli amministratori ed i loro parenti, tali da condizionare l’attività amministrativa.