IL GIUDIZIO SUL RENDICONTO DELLA GESTIONE NON SI PUO’ ESTENDERE ALLA SCELTA DI PROSEGUIRE O MENO L’ATTIVITA’ DELL’AZIENDA IN SEQUESTRO

IL GIUDIZIO SUL RENDICONTO DELLA GESTIONE NON SI PUO’ ESTENDERE ALLA SCELTA DI PROSEGUIRE O MENO L’ATTIVITA’ DELL’AZIENDA IN SEQUESTRO

Advisora è una comunità di professionisti che coopera attraverso lo scambio di esperienze, professionalità ed informazioni nell’ambito dell’amministrazione giudiziaria di beni ed aziende sequestrati e confiscati.La Sesta Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza n. 39683 depositata il 29 ottobre 2024, ha ribadito che, …

RIPARTIZIONE DI COMPETENZA IN ORDINE ALL’ADOZIONE DEI PROVVEDIMENTI RIGUARDANTI I DIRITTI PERSONALI DEL SOTTOPOSTO ALLA PROCEDURA E DELLA SUA FAMIGLIA

RIPARTIZIONE DI COMPETENZA IN ORDINE ALL’ADOZIONE DEI PROVVEDIMENTI RIGUARDANTI I DIRITTI PERSONALI DEL SOTTOPOSTO ALLA PROCEDURA E DELLA SUA FAMIGLIA

La Corte di Cassazione, Sezione V Penale, con l’ordinanza n. 10106 del 21 febbraio 2024 depositata l’8 marzo 2024, preso atto della successione di norme in materia, ha rilevato che oggi, pur essendo attribuito al giudice delegato il potere di ordinare lo sgombero all’atto del sequestro dell’abitazione del fallito (prima affidato al tribunale), è il collegio e non più il giudice delegato a dover provvedere all’opposizione a norma dell’art. 47, comma 2, l. fall.

LA PROMESSA DI PAGARE L’IMPOSTA EVASA IN BASE ALLE DOVUTE PROPORZIONI INCIDE SU SEQUESTRO E CONFISCA

LA PROMESSA DI PAGARE L’IMPOSTA EVASA IN BASE ALLE DOVUTE PROPORZIONI INCIDE SU SEQUESTRO E CONFISCA

La Sezione Seconda Penale della Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza n. 50037 del 14.11.2023 depositata il 15.12.2023, nel rigettare il ricorso si è uniformata correttamente al principio di diritto secondo il quale, in tema di reati tributari, la disposizione di cui all’art.12-bis, comma 2, d.lgs. n. 74/2000, introdotta dal d.lgs. n. 158/2015, secondo cui la confisca diretta o di valore dei beni costituenti profitto o prezzo del reato «non opera per la parte che il contribuente si impegna a versare all’erario anche in presenza di sequestro»,

SEQUESTRO DI PREVENZIONE E CREDITI DEI TERZI: LA CERTEZZA NON DERIVA DE PLANO DAI BILANCI

SEQUESTRO DI PREVENZIONE E CREDITI DEI TERZI: LA CERTEZZA NON DERIVA DE PLANO DAI BILANCI

La Sezione Seconda Penale della Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza n. 48452 del 13.10.2023 depositata il 05.12.2023, nel rigettare il ricorso ha rammentato che la norma dell’art. 52 d.lgs. n. 159/2011, intitolata “Diritti dei terzi”, al primo comma fissa il principio generale secondo cui “la confisca non pregiudica i diritti di credito dei terzi che risultano da atti aventi data certa anteriore al sequestro, nonché i diritti reali di garanzia costituiti in epoca anteriore al sequestro, ove ricorrano le seguenti condizioni”.

SEQUESTRO FINALIZZATO ALLA CONFISCA DEL DENARO COME PROFITTO O PREZZO DEL REATO

SEQUESTRO FINALIZZATO ALLA CONFISCA DEL DENARO COME PROFITTO O PREZZO DEL REATO

La Seconda Sezione della Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 25275 del 23 febbraio 2023, depositata il 12 giugno 2023, ha ribadito il principio recentemente espresso dalle Sezioni Unite ossia che la confisca del denaro costituente profitto o prezzo del reato, comunque rinvenuto nel patrimonio dell’autore della condotta, e che rappresenti l’effettivo accrescimento patrimoniale monetario conseguito, va sempre qualificata come diretta, e non per equivalente, in considerazione della natura fungibile del bene, con la conseguenza che non è ostativa alla sua adozione l’allegazione o la prova dell’origine lecita della specifica somma di denaro oggetto di apprensione (Cass. pen., Sez. Un., 27 maggio 2021, n. 42415).

SEQUESTRO FINALIZZATO ALLA CONFISCA DELLE SOMME DELLA SOCIETA’ SE L’INDAGATO, DOPO LE DIMISSIONI DA AMMINISTRATORE, CONTINUA AD ESSERE UN SOCIO DI RIFERIMENTO ATTRAVERSO QUOTE POSSEDUTE IN VIA DIRETTA O INDIRETTA

SEQUESTRO FINALIZZATO ALLA CONFISCA DELLE SOMME DELLA SOCIETA’ SE L’INDAGATO, DOPO LE DIMISSIONI DA AMMINISTRATORE, CONTINUA AD ESSERE UN SOCIO DI RIFERIMENTO ATTRAVERSO QUOTE POSSEDUTE IN VIA DIRETTA O INDIRETTA

La Seconda Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 23590 depositata il 30.05.2023 ha affermato che è consentito il sequestro finalizzato alla confisca delle somme della società se l’indagato, dopo le dimissioni da amministratore, continua a essere un socio di riferimento attraverso quote possedute in via diretta o indiretta.

REVOCA DEL SEQUESTRO E RESTITUZIONE DEL BENE VENDUTO: NON E’ LESIVA DELLA TUTELA DEI TERZI E DELLA PROPRIETA’ PRIVATA LA MANCATA RESTITUZIONE DI PARTE DELLE SOMME

REVOCA DEL SEQUESTRO E RESTITUZIONE DEL BENE VENDUTO: NON E’ LESIVA DELLA TUTELA DEI TERZI E DELLA PROPRIETA’ PRIVATA LA MANCATA RESTITUZIONE DI PARTE DELLE SOMME

La Terza Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 18544, depositata il 04.05.2023, ha rigettato il ricorso proposto statuendo che “non può ritenersi lesiva della tutela dei diritti dei terzi e della proprietà privata l’esclusione dell’applicazione dell’art. 46 d.lvo n. 159/2011 nel processo penale nel quale sia stata disposta la revoca del sequestro e la restituzione del bene venduto”.

SEQUESTRO PREVENTIVO E LIMITI DI PIGNORABILITA’ DELLE SOMME

SEQUESTRO PREVENTIVO E LIMITI DI PIGNORABILITA’ DELLE SOMME

La Terza Sezione della Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 14584 del 2 marzo 2023, depositata il 6 aprile 2023, ha ribadito il principio per cui l’art. 545 c.p.c. costituisce espressione di una regola generale che deve trovare applicazione anche con riferimento all’esecuzione derivante dal sequestro preventivo, in ragione della sua diretta discendenza da principi di ordine costituzionale, più volte correttamente posta in evidenza dalla stessa Corte di Cassazione nonché dalla Corte Costituzionale.

NON E’ POSSIBILE DISPORRE UN SEQUESTRO ALLORCHE’ LA PRESCRIZIONE DEL REATO SIA INTERVENUTA ANCOR PRIMA DELL’ESERCIZIO PENALE

NON E’ POSSIBILE DISPORRE UN SEQUESTRO ALLORCHE’ LA PRESCRIZIONE DEL REATO SIA INTERVENUTA ANCOR PRIMA DELL’ESERCIZIO PENALE

Con la sentenza n. 13730 la Seconda Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione accogliendo il ricorso ha annullato con rinvio l’ordinanza impugnata escludendo che sia possibile disporre un sequestro allorché la prescrizione del reato sia intervenuta ancor prima dell’esercizio dell’azione penale.

IL PAGAMENTO DEL DEBITO TRIBUTARIO ESCLUDE IL SEQUESTRO PER SOTTRAZIONE FRAUDOLENTA

IL PAGAMENTO DEL DEBITO TRIBUTARIO ESCLUDE IL SEQUESTRO PER SOTTRAZIONE FRAUDOLENTA

La Sezione VI della Corte di Cassazione con la sentenza n. 12084 depositata il 22.03.2023, pronunciandosi nell’ambito di un procedimento penale per il reato di cui all’art. 11 d.lgs. n. 74/2000, ha statuito che il sopravvenuto integrale pagamento del debito tributario osta al mantenimento del sequestro finalizzato alla confisca anche per il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.

E’ DA RITENERSI LEGITTIMO IL SEQUESTRO DA PARTE DEL PROCURATORE EUROPEO IN CASO DI INDEBITA PERCEZIONE DI CONTRIBUTI COMUNITARI E FINANZIAMENTI AGEVOLATI DURANTE IL COVID-19

E’ DA RITENERSI LEGITTIMO IL SEQUESTRO DA PARTE DEL PROCURATORE EUROPEO IN CASO DI INDEBITA PERCEZIONE DI CONTRIBUTI COMUNITARI E FINANZIAMENTI AGEVOLATI DURANTE IL COVID-19

La Sezione VI della Corte di Cassazione ha accolto il ricorso presentato dal Procuratore europeo delegato della sede di Palermo e ha annullato l’ordinanza (con rinvio per un nuovo giudizio) affermando che l’art. 30, par. 1, del Regolamento (UE) 2017/1939 del Consiglio del 12 ottobre 2017 relativo all’attuazione di una cooperazione rafforzata sull’istituzione della Procura europea (“EPPO”) stabilisce che …

MISURE DI PREVENZIONE E STRUMENTI PER LA GESTIONE DELLA AZIENDE SEQUESTRATE E CONFISCATE

MISURE DI PREVENZIONE E STRUMENTI PER LA GESTIONE DELLA AZIENDE SEQUESTRATE E CONFISCATE

L’analisi degli adeguati assetti organizzativi nell’ambito delle procedure del Codice antimafia è diventato un obbligo / dovere ineludibile per l’amministratore giudiziario in applicazione delle modifiche del Codice civile introdotte dal Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza, che si innesta nella più generale analisi della continuità aziendale nel caso di misure applicate ad interi compendi aziendali e/o a partecipazioni societarie.